LIGURIA - Novità in arrivo per quanto riguarda l'occupazione delle spiagge della Liguria. La Regione Liguria nel 2023 rimuoverà il divieto di sistemare ombrelloni, lettini e sdraio sulle opere di difesa costiera ove le norme di sicurezza lo consentano per darle in concessione a privati. La conferma arriva dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Di fatto dunque sarà possibile posizionare gli ombrelloni e lettini, da parte degli stabilimenti, anche lungo le scogliere. "Sarà possibile installare ombrelloni e lettini su alcune opere di difesa costiera della Liguria, una cosa oggi totalmente esclusa da qualsiasi tipo di utilizzo economico tutto l'anno - spiega il governatore ligure -. Oggi se hai una scogliera che è stata finanziata da un provvedimento di difesa costiera non ci puoi mettere un paiolato sopra, i lettini e darla in concessione. Toglieremo il divieto ove le norme di sicurezza lo consentano, almeno in determinati periodi dell'anno. Tutte le città hanno opere di difesa costiera utilizzabili, pensate alla scogliera di Porto Venere".
Una scelta che però ha scatenato le polemiche dell'opposizione in consiglio regionale. "In una Liguria in cui, secondo Legambiente, il 69,9% della riviera è occupato da stabilimenti, record italiano, in barba alla legge, la Regione Liguria pensa bene di depredare quel poco che resta dove poter stendere l'asciugamano" spiega la consigliera regionale Selena Candia.
Critico anche il Pd: "Non è un intervento a favore del turismo, ma solo propaganda. Bisognerebbe invece sostenere i Comuni liguri per attrezzare le spiagge libere e offrire servizi fruibili da tutti" spiega il consigliere regionale del gruppo Pd-Articolo Uno Roberto Arboscello. Il consigliere dem ha presentato un emendamento al bilancio sul tema per chiedere che "vengano stanziati 400 mila euro a favore dei Comuni per dare loro la possibilità di attrezzare le spiagge libere con dei servizi, perché ad oggi non hanno risorse sufficiente per gestirle".
Il report nazionale di Legambiente Spiagge 2022 citava ad esempio i casi di Laigueglia e Diano Marina dove l'occupazione delle spiagge è sopra il 90% e dove "rimangono liberi solo pochi metri spesso in prossimità degli scoli di torrenti in aree degradate. Non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione. Un’anomalia tutta italiana a cui occorre porre rimedio" spiega il report.
"Dei 114 chilometri di spiagge della Liguria il 69,9% è occupato da oltre 1.200 stabilimenti" spiegava questa estate Stefano Salvetti, presidente regionale Adiconsum e componente del Coordinamento nazionale mare libero. Di fatto dunque su 114 chilometri di spiagge in Liguria sarebbero 34 quelle libere.
Negli scorsi giorni intanto è stata annunciata la mappatura di tutte le concessioni demaniali marittime. "Il nuovo sistema informatico permetterà di verificare se la risorsa spiagge è scarsa o meno - spiega Stefano Mai, capogruppo Lega in Consiglio Regionale -. Nel primo caso, la direttiva europea Bolkestein, va applicata, ma, al contrario, se la risorsa spiagge non risulterà scarsa, l’articolo 12 della Bolkestein non si dovrà applicare. Si allontana quindi l’obbligo di partecipare a gara dal gennaio 2024 per vedersi rinnovata la concessione balneare. Una buona notizia per tutto il mondo dei balneari".
Nell'ultima estate la Liguria ha fatto il registrare il boom di turisti con numeri superiori al periodo pre-covid con tanti stranieri tornati ad affollare le spiagge delle riviere liguri. Occasione dunque di pieno rilancio del settore dopo gli anni di magra causati della pandemia. Superati i due milioni di visitatori con il pienone in estate.
IL COMMENTO
La tragedia di Calenzano e la paura di Multedo
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro