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L'europarlamentare: "Molte volte abbiamo chiesto di dibattere certi affari con il Qatar ma ci era stato detto che non serviva"
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GENOVA - Ogni giorno l'’inchiesta sul Qatargate, il caos scoppiato nel Parlamento Europeo sulla corruzione di alcuni degli esponenti di Bruxelles da parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei, continua a regalare colpi di scena. Sulla scandalo e sulle ripercussioni è intervenuto a Primocanale Marco Campenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo.

Che aria si respira a Bruxelles?

"Innanzitutto c’è uno shock molto forte. Sottrazione di denaro ingenti da parte di italiani che operano nelle istituzioni europee: è una vicenda gravissima, soprattutto da parte di chi utilizzava le ONG come scudo per compiere queste operazioni. Ciascuno di noi ha delle esperienze in questo senso, io stesso qualche mese fa avevo chiesto alla Commissione Trasporti se si poteva dibattere su un accordo che stava passando sottobanco sull’aviazione fra Unione Europea e Qatar ma mi venne risposto "no non serve, va bene così". Una mia collega, Susanna Ceccardi, ha avuto la stessa impressione durante un altro dibattito sui diritti umani. Insomma, probabilmente qualcuno ha agito in buona fede, non tutti quelli che parlavano bene del Qatar hanno preso soldi però oggi stiamo ricostruendo una filiera inquietante"

Lei conosce molto bene Matteo Salvini. Che Ministro dei Trasporti e Infrastrutture potrà essere per l'Italia e la Liguria in particolare?

"Sono anche un militante della Lega, quindi non posso che parlar bene del mio segretario. Ma attenzione, posso testimoniarvi che la scorsa settimana Salvini è venuto a Bruxelles, ha incontrato la commissaria ai Trasporti e gli omologhi francesi e tedeschi, e ha assolutamente fatto quello che da tantissimi anni i ministri dei trasporti italiani non facevano da tempo. È a Bruxelles che bisogna andare per negoziare su quali sono le priorità sull’infrastrutture. Sottolineo anche il ruolo importante che Edoardo Rixi ha come viceministro, anzi, con una attenzione anche quasi esagerata sulla Liguria. Questo è perché noi siamo stati bravi anche con Toti e Bucci ad aver costruito un programma di infrastrutture necessarie per la logistica e per lo sviluppo della nostra economia che poi serve anche a tutto il Paese. Quindi siamo probabilmente i primi della classe in tutta Italia a pensare a questi temi e su questo spero, e credo, ci verrà reso merito".

Secondo lei quali sono secondo lei le opere importanti, decisive, dalla nostra regione?

"Penso che non sia il caso di aggiungere nuove opere ma realizzare quelle che da tempo sono al palo, magari bloccate per un cavillo. Il Governo si è impegnato per accelerare sul mettere una firma sulla Gronda che attendevamo e che, ripeto, non serve solo a noi serve ma tutto il Nord Italia. Poi è chiaro gli altri impegni sono sicuramente quelli del raddoppio ferroviario che manca ancora nel ponente ligure e anche la Pontremolese".