GENOVA - La questione della Gronda arriva anche in consiglio comunale a Genova. Durante la seduta dal pubblico è stato esposto uno striscione con la scritta "No Gronda" da parte dei comitati anti-gronda del Ponente e della Valpolcevara. Immediatamente il presidente del consiglio Carmelo Cassibba ha chiesto che lo striscione venisse rimosso.
Ad esporre lo striscione l'ex consigliere Paolo Putti, in passato candidato sindaco con la lista Chiamami Genova e già esponente della prima ora del Movimento cinque stelle. Per pochi minuti la seduta è stata sospesa, il tempo necessario per far rimuovere lo striscione dagli agenti e proseguire con i lavori in programma. In questi giorni il tema della Gronda è tornato al centro dell'opinione pubblica dopo uno scambio di vedute tra la deputata ligure Raffaella Paita e il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi sui possibili extra-costi dell'opera che potrebbe essere di 2 miliardi.
Gronda: caro Rixi, Paita ha le stesse mie preoccupazioni - leggi qui il commento di Maurizio Rossi
Lo stesso Rixi a fine novembre ha parlato del lotto '0' dei lavori pronto a partire e in attesa dell'espressione del Consiglio superiore dei lavori pubblici per avviare il lotto '1'. Il 4 dicembre scorso è stato siglato il Protocollo d’intesa della Gronda di Genova tra ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Regione Liguria, Città Metropolitana di Genova, Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e Autostrade per l’Italia. Questione degli extra costi che accende opinioni politiche diverse.
Il progetto della Gronda prevede la realizzazione di 65 km di nuovi tracciati autostradali per allacciarsi agli svincoli che delimitano l’area cittadina (Genova Est, Genova Ovest, Bolzaneto), per connettersi con la direttrice dell’A26 a Voltri e quindi ricongiungersi con l’A10 in località Vesima. Il nuovo sistema viario si sviluppa quasi interamente in sotterraneo e prevede la realizzazione di 23 gallerie, per un totale di circa 50 chilometri (l'81% dell’intero tracciato) con sezioni variabili fino ai 500 metri quadri dei cameroni di interconnessione tra gli assi autostradali. Le opere all’aperto comprendono la realizzazione di 13 nuovi viadotti e l’ampliamento di 11 viadotti esistenti.
IL COMMENTO
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