Politica

La deputata ligure di Noi Moderati: "Serve un cambio di passo per tutelare anche tutto l'indotto che ruota attorno alla siderurgia italiana"
1 minuto e 25 secondi di lettura

ROMA - Continua a preoccupare il futuro della produzione italiana dell'acciaio. Giorni di tensione a Taranto per una situazione che si riflette anche sugli altri stabilimenti Acciaierie d'Italia sparse per il territorio come quella di Genova.

La deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo è intervenuta alla Camera dei deputati proprio sul tema dell'ex Ilva. A Primocanale Cavo ha spiegato l'importanza di tutelare i lavoratori diretti e indiretti legati alla siderurgia di Acciaierie d'Italia: "Siamo preoccupati per il blocco delle aziende dell'indotto e per il futuro degli stabilimenti dell'ex Ilva, compreso quello di Genova. Abbiamo una azienda statale che rischia di mettere in crisi un'altra azienda partecipata dallo Stato come ad esempio il caso Sanac. L'assemblea dei soci sarà molto importane. E' stato comunque ribadito dalla sottosegretaria alle Imprese e made in Italya Fausta Bergamotto che la siderurgia è un asset strategico del nostro Paese. E' stato anche detto che una parte di quel miliardo previsto dal decreto aiuti bis per finanziare Acciaierie da parte Stato sarà attivato solo se ci sarà un cambio di passo da parte dei gruppo privato di Acciaierie d'Italia, un cambio di passo che deve riguardare anche la riattivazione dei contratti anche per tutto l'indotto".

Intanto l'assemblea dei soci prevista per la giornata di venerdì è saltata. Sarebbe stato tutto rinviato al 2 dicembre prossimo. Una situazione che ha fatto indispettito i sindacati: "È evidente che siamo alla resa dei conti, all’impossibilità di continuare in una situazione paradossale: il Governo mette le risorse pubbliche, ArcelorMittal che ha in affitto gli impianti decide della gestione e delle prospettive del Gruppo, come dimostrano le divergenze sull’utilizzo del miliardo già stanziato per il rafforzamento patrimoniale della società" spiegano i sindacati.