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GENOVA - Davide Falteri, candidato ligure di Italia Viva, risponde alle domande di Primocanale sulla candidatura alle elezioni politiche dle 25 settembre e sui temi strategici per lo sviluppo della Liguria.

Perché ha scelto di candidarsi dopo l'ottimo risultato alle comunali di Genova?

"L'esperienza in Comune con la delega all'insediamento di nuove attività sul territorio di Genova mi ha portato a portare avanti le attività che stavo facendo nel settore della logistica, dello shipping e del trasporto, con una logica di un progetto un po' più strategico legato al filone che è quello dell'efficientamento del ciclo logistico portuale e marittimo. Il fatto ad impegnarmi di nuovo a queste politiche è dato da un rapporto che si è solidificato con Italia Viva e Azione: si sta portando avanti un'idea più ampia che richiede un referente nazionale. Ciò che abbiamo sempre capito è quanto sia importante a livello di amministrazione cittadina avere un referente in Parlamento che possa comprendere quelle che sono le necessità di un territorio: il nostro territorio ha necessità strategiche non solo per Genova e l'Italia, ma anche per l'Europa"

Qual è la sua ambizione personale per queste elezioni politiche, ma anche per il futuro?

"Prima di candidarmi ho fatto delle riflessioni come faccio sempre . Io sono un neofita della politica, nella vita mi sono sempre preoccupato  di attività imprenditoriali e associative. Non ho mai amato la politica dell'imbrattamento reciproco, non riesco a vedere negli altri degli avversari. Oggi chi è chiamato ad amministrare il Paese, vista la situazione critica in cui versiamo, deve mettere da parte le ideologie e dietrologie e concentrarsi su un disegno strategico. Oggi sento tanto dibattito su tematiche sì importanti ma marginali, quasi nessuno che parla di un disegno strategico. Nel Terzo Polo ho trovato un equilibrio ed un'opportunità e ho pensato perché no, mettiamo a disposizione la mia esperienza per dare il mio contributo"

Noi parliamo spesso di lobby ligure a servizio delle istanze liguri, lei è pronto a farne parte qualora fosse eletto?

In Italia la parola "lobby" ha sfortunatamente una connotazione negativa, quando vuol dire solo rappresentanza di interessi. Gli interessi della nostra città non sono finalizzati a Genova, ma all'Europa e non solo all'Italia. Noi siamo il primo porto d'Italia, di interesse internazionale: tutto quello che viene speso per Genova non è un regalo, ma un'opportunità non solo per l'Italia ma per l'Europa. Rispondo alla domanda: sì, se gli elettori lo vorranno, avrò piacere di rappresentare gli interessi di un porto ed una comunità che vanno oltre ai confini della nostra città e della nostra regione.

Parliamo di infrastrutture: sul tema del quadruplicamento della Tortona - Milano, Primocanale sta portando avanti una campagna dicendo "fatelo ad Alta Velocità":

"Il quadruplicamento è necessario per avere una velocità di punta sui 250 km/h altrimenti abbiamo comunque un collo di bottiglia che non va a risolvere un problema infrastrutturale. Oggi la battaglia delle infrastrutture va giocata e vinta in questo momento, altrimenti rischiamo di perdere un treno che non passerà mai più"

E sulla Diga foranea, che sta vivendo molte difficoltà:

"Ha avuto intoppi, ma dobbiamo avere la forza di superarli. Parliamo di un'opera molto costosa e davvero strategica ma difficile da realizzare: è giusto che qualora ci siano dei rischi che poi vengano fermati in corso i lavori, poi è importante credere nelle infrastrutture. Non è possibile pensare ad uno sviluppo senza una Diga, senza una Gronda, senza il Terzo Valico e senza il raddoppio della ferrovia, con i collegamenti con porti e aeroporti"

E sull'aeroporto, che bisogna fare per renderlo più competitivo?

"L'aeroporto serve eccome. Va valorizzato come tutti gli strumenti che servono per far crescere la nostra città"

Uno dei temi nazionali è quello del caro bolletta. Che si può fare?

"Una soluzione va trovata. Per le imprese le spese energivore vuol dire la paralisi della produzione, ma una soluzione va trovata anche per le famiglie perché questi costi che sono raddoppiati o quadruplicati possono mettere in difficoltà sia il mondo delle industrie sia chi deve arrivare a fine mese. E' il primo problema da affrontare"

Sul piano politico, le sembra possibile immaginare, dopo le elezioni, alleanze diverse da quelle di oggi che  possano venire in soccorso dal governo?

"Oggi ciò che è importante è far capire agli italiani che nel Terzo Polo esiste un equilibrio che racchiude tutte quelle che sono le aspettative del mondo dell'imprenditoria e delle persone che vogliono costruire qualcosa senza limitarsi alla bagarre dell'imbrattamento reciproco. Noi oggi chiediamo di dimostrare se le persone sono con noi, dopodiché si faranno delle scelte. Oggi facciamo vedere come la pensiamo, ma vedo che tanti si avvicinano per dare sostengo spontaneamente. vedo una battaglia ancora aperta e non concentrata su un bipolarismo, ci sono opportunità per fare un ottimo risultato ma bisogna farlo raggiungendo le persone."

A livello nazionale, è immaginabile un raggiungimento del 10%?

"Penso di sì, la macchina delle comunicazioni è appena stata messa in moto e sta iniziando a lavorare: sono giorni decisivi. Le persone stanno cercando di avvicinarsi al Terzo Polo cercando di capire cosa offre il partito: noi offriamo un programma basato sulla concretezza e non sulla ricerca di demoni. Chi vuole sapere cosa succederà poi può trovare in noi una risposta."

Sul sindaco Bucci:

"Una persona equilibrata che tiene in considerazione tutti gli impegni presi e da valore a chiunque abbia dato valore alla sua causa. Se lo vedrei in Parlamento? Lo vedrei dovunque, perché mette l'impegno al primo posto. Ci vorrebbero più persone come lui"