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Il premier nel suo discorso al Senato: "Da cittadini mobilitazione senza precedenti impossibile da ignorare"
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ROMA - "L'unica strada è ricostruire da capo il patto di Governo, un patto sincero e concreto. Dai cittadini e dalle associazioni c'è stata una mobilitazione senza precedenti impossibile da ignorare" così il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo discorso al Senato con accenno alle firme di sostegno arrivate da circa 2mila sindaci italiani compreso da quello di Genova. Il giorno atteso per il futuro del Governo è arrivato.

"C'è bisogno di un sostegno deciso e non manifestazioni violente nei confronti della maggioranza di Governo - ha detto ancora il premier. "Siete pronti a ricostruire questo patto? A confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi? Sono qui ora solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Queste risposte non dovete darle a me ma a tutti gli italiani" ha detto Draghi davanti al Senato.

Qualche mugugno e qualche protesta con la presidente del Senato Elisabetta Casellati che ha placato gli animi di chi si lamentava. E' stato soprattutto il M5s a fine discorso a manifestare malumore per le parole espresse da Draghi. A fine discorso gli altri partiti hanno applaudito a parte il M5s oggetto di più di una stoccata da parte del premier. "Il presidente della Repubblica mi affidò l'incarico per affrontare le tre emergenze: pandemica, economica e sociale, tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell'appello. Nel discorso che tenni in quest'Aula feci riferimento all'unità nazionale, che in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere il consenso più ampio" ha detto ancora il premier nel suo discorso al Senato. Il premier si è poi soffermato anche sul Pnrr: "Ad oggi tutti gli obiettivi del primo semestre sono stati raggiunti. Sono arrivati 49 miliardi e nelle prossime settimane ne arriveranno altri 21.

E poi sulla guerra in Ucraina: "Abbiamo reagito con assoluta fermezza all'invasione da parte della Russia dell'Ucraina. Da noi il pieno sostegno all'Ucraina. L'Italia può e deve avere ruolo guida all'interno dell'Ue e del G7". E ancora: "Sono orgoglioso di essere italiano" con un lungo applauso da parte dell'Aula. "L'Italia - ha proseguito il premier - è forte quando sa essere unita. A questa domanda di coesione le forze politiche hanno posto un crescendo di distinguo, un progressivo sfarinamento della maggioranza dall'agenda del Paese. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi si strappi e ultimatum" spiega Draghi riferendosi alla crisi. Il premier ha sottolineato più volte il ruolo del governo nell'affrontare le diverse emergenze. "Entro fine anno dobbiamo raggiungere 55 obiettivi che ci permetteranno di raggiungere una nuova rata da 19 milioni di euro. Completare Pnrr è una questione di serietà verso i nostri cittadini e i partner europei. Altrimenti sarà impossibile chiedere altri strumenti per affrontare le emergenze".

LA GIORNATA - Alle 9,30 le comunicazioni del premier Mario Draghi in Senato. A palazzo Madama tutto dovrebbe terminare alle 19.30 per passare alla Camera il giorno successivo. Il timing della giornata prevede anche, sempre che le condizioni lo permettano, una pausa alle 10.30 per la consegna del discorso del presidente alla Camera. L'Aula del Senato dovrebbe riprendere intorno alle ore 11 con la discussione generale che dovrebbe durare circa cinque ore. Il dibattito quindi inizierà alle 11 e si concluderà alle 16,30. La replica dalle 16,30 alle 17. A seguire un'ora e quaranta di dichiarazioni di voto fino circa alle 18,40, orario in cui potrebbe iniziare la "chiama", la cui durata in media è di 40 minuti.