Vai all'articolo sul sito completo
Il tuo browser è obsoleto.

GENOVA - Anche il porto di Genova, e forse della Spezia, nel novero degli scali che potrebbero essere oggetto di sbarchi di migranti secondo una mappa che fa riferimento ai "porti sicuri". L'idiscrezione sul Corriere della sera, con forte sapore politico visto che il candidato alla segreteria del Pd Bonaccini, ma anche i sindaci di Livorno e Carrara, già attivi, insinuano il dubbio che il Governo scelga sempre città governate dal centro sinistra. Il criterio del Viminale pare essere quello di redistribuire i migranti in luoghi sicuri più che vicini, da qui l'ipostesi dei porti liguri. Considerando anche le difficoltà degli scali del Sud, ormai congestionati. 

 

LA REAZIONE DEL SINDACO DI GENOVA 

 

“Sono scelte che spettano al Governo e, in particolare al Ministero dell’Interno - ha commentato a Primocanale il sindaco di Genova Marco Bucci - Loro hanno il quadro della situazione a livello nazionale e sanno quali sono i porti che potranno o dovranno essere chiamati in causa. Se ci dovesse essere Genova ci adegueremo a quanto stabilito dal Governo e, ovviamente, chiederemo che vengano fornite alla città risorse e strumenti adeguati per fronteggiare la fase di accoglienza garantendo ai migranti una corretta ospitalità e senza creare disagi alla città”.

 

STAZIONI MARITTIME: "DISPONIBILITA' ASSOLUTA"

Così Edoardo Monzani, presidente di Stazioni Marittime: "Nel 2011, a maggio, giugno e luglio, abbiamo avuto 7 traghetti ( Flaminia della Tirrenia e Excelsior di Gnv) che hanno sbarcato a ponte Assereto diverse centinaia dì migranti che venivano fatti imbarcare su pullman a cura della protezione civile e della polizia per le destinazioni finali. È chiaro che la disponibilità di Stazioni marittime spa è assoluta e vi è la volontà di venire incontro dal punto di vista logistico ad ogni richiesta delle Autorità competenti".

 

GENOVA - A pochi giorni dalla scomparsa del campione Gianluca Vialli spunta l'idea di dedicare a lui, bandiera della Sampdoria tra gli anni '80 e '90 e a Gianluca Signorini, eterno capitano del Genoa morto a 42 anni, le due gradinate. Proprio il giorno dell'annuncio della morte di Vialli, ai microfoni di Primocanale un telespettatore aveva proposto la rinomina della Sud e della Nord: idea ora arrivata nella sala rossa della sede del Comune, a Palazzo Tursi, grazie alla mozione firmata dal capogruppo del Movimento Cinque Stelle Genova, Fabio Ceraudo.

Addio a Gianluca Vialli, icona della Sampdoria e del calcio - IL RICORDO

"Gianluca Vialli e Gianluca Signorini meritano di essere ricordati non solo per le loro storiche imprese sportive, grazie alle quali è stato peraltro dato lustro a Genova nel panorama calcistico nazionale e internazionale - si legge nella nota del pentastellato -, ma in particolare per l'esempio che sono stati nella vita di tutti i giorni fuori dal campo, dimostrando dignità e coraggio nell’affrontare malattie degenerative e terminali e al contempo infondendo forza e speranza a chi lotta tutti i giorni contro terribili patologie". 

Non solo le gradinate, che verrebbero poi completate con due targhe commemorative: "La nostra mozione propone anche di intraprendere un percorso con la Commissione per la toponomastica cittadina per la possibilità di intitolazione di una Via o Piazza ai due calciatori simbolo delle tifoserie cittadine".

La notizia della mozione ha però creato polemica: il consigliere municipale di Fratelli D'Italia Andrea Censi che ha accusato il collega pentastellato di aver riciclato la sua mozione. "Non fosse uscita già ieri la proposta di intitolare la Gradinata Nord a Gianluca Signorini e la Sud a Gianluca Vialli, si sarebbe potuto pensare ad una coincidenza dettata dalla passione comune per il calcio. Ma visto la mozione del Consigliere Municipale Andrea Censi essere stata inoltrata domenica pomeriggio agli uffici competenti e comunicata ai giornali immediatamente, sembrerebbe piuttosto il successo palesatosi subito anche sulle varie pagine di tifosi sia stato cavalcato".

"Una curiosa coincidenza? Potrebbe essere certo, salvo il fatto che la notizia dell'iniziativa ieri è rimbalzava sulle testate online ed oggi pubblicata sui quotidiani cartacei. Non penso il collega dei 5 Stelle abbia bisogno di copiare idee, afferma Censi, non voglio credere l'opposizione sia così tanto a corto di iniziative e proposte da volersi impossessare di quelle della maggioranza. Resta però un fatto quantomeno curioso".

La risposta del capogruppo del Movimento Cinque Stelle non si è fatta attendere: "Non sono certamente tenuto a dare giustificazioni al consigliere Censi, che con cattivo gusto al posto di rallegrarsi che qualcuno ha pensato trasversalmente la stessa iniziativa, fa illazioni imbarazzanti - spiega a Primocanale Ceraudo -. Già il 7 chiedevo alla mia segretaria di poter fare una mozione per intitolazione a Vialli e Signorini. Ma erano impossibilitati a inserirla e quindi lo abbiamo fatto oggi. Con ciò nessuna polemica, spero vivamente che si raggiunga il risultato. Parlo da cittadino e tifoso da sempre".

GENOVA - Un inizio d'anno con il botto, ma senza fuochi d'artificio. È questo lo scenario che si sta delineando nei primi giorni del 2023, tra l'inflazione che picchia forte e gli aumenti di benzina e pedaggi autostradali. Era dal 2018, anno in cui è crollato ponte Morandi (14 agosto, 43 vittime ndr), che i pedaggi non subivano nessun incremento, partito invece dal 1° gennaio 2023. L'aumento per l'anno in corso sarà del 2%, a cui si aggiungerà un altro 1,34% dal prossimo 1° luglio, per un totale di 3,34%. Questo, per quanto riguarda le tratte di competenza di Autostrade per l'Italia Spa.

Aumenti che sono stati invece scongiurati nella maggior parte delle società autostradali italiane, dove tutto sembra congelato almeno fino al 31 dicembre 2023. È quanto stabilito dal Mit, d'intesa con il Mef. E di aumento dei pedaggi autostradali, in una rete ligure falcidiata oramai da tempo da cantieri, chiusure e lunghe code, si parlerà questa sera ne 'Il programma politico di Primocanale' con il direttore Matteo Cantile

Il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale Luca Garibaldi è intervenuto sull'aumento dei prezzi di Autostrade e benzina: "Il costo di benzina e gasolio è salito di 20 centesimi al litro rispetto al 30 dicembre, a causa dell'incremento delle accise. Proprio quelle accise che la premier Giorgia Meloni, in campagna elettorale, doveva togliere immediatamente - attacca il dem -. I rincari dei pedaggi autostradali in una regione che ha subito il crollo di ponte Morandi e che ancora oggi è prigioniera dei cantieri per la messa in sicurezza dell’autostrada è inammissibile. Regione Liguria ha sbagliato fin dall’inizio a non chiedere ad Autostrade per l’Italia, vista la situazione, di mantenere i pedaggi bloccati fino al 2030 o quantomeno fino alla chiusura di tutti i cantieri".

A pochi giorni dall'inizio dell'anno arriva l'annuncio del consigliere del Partito democratico Garibaldi. "Per tutta questa serie di decisioni ed eventi al primo consiglio regionale presenterò un ordine del giorno per chiedere che Regione Liguria si muova nei confronti del Governo. È necessario intervenire per ripristinare il bonus trasporti, agire sulle accise e chiedere di intervenire presso Aspi, come era già accaduto in passato, per portare avanti la richiesta di bloccare l'aumento dei pedaggi fino al 2030. Anno in cui si presuppone non ci saranno più cantieri sulle tratte della Liguria. A questo punto, vedremo se la maggioranza lo sosterrà".



 

GENOVA - La questione del rincaro dei pedaggi autostradali nel nodo di Genova e in tutta le tratte liguri gestite da Autostrade per l'Italia arriva in consiglio comunale a Genova. La consigliera del Partito democratico Cristina Lodi ha presentato un'interrogazione a risposta immediata che verrà discussa durante la seduta di martedì 10 gennaio a Palazzo Tursi. 

A partire dal primo gennaio è scattato un aumento delle tariffe che ha interessato in Liguria i tratti gestiti da Aspi lungo la A7, A10, A12 e A26 (Leggi qui). La consigliera del Pd chiede, visto gli aumenti, quali "azioni l'amministrazione Comunale intende attivare verso Società Autostrade a fronte dell'aumento inaccettabile del pedaggi, visto che ad oggi ci sono continui disagi per chiusura carreggiate a intermittenza, cantieri e mancato ripristino barriere antirumore?".

E ancora Lodi chiede "come intende (l'amministrazione ndr) agire visto che l'accordo chiesto da Comune e AdSP del Mar Ligure Occidentale al ministero ha di fatto determinato la rinuncia al pedaggio gratuito sulla A10, che doveva essere applicato fino al 31 dicembre del 2031 (accordo 2020), in nome di opere ad oggi non avviate ne realizzate da Società Autostrade? ( E’ già trascorso un anno in cui si poteva non far pagare nulla ai cittadini)” conclude Lodi.

RINCARI AUTOSTRADE: IL DIBATTITO DI PRIMOCANALE - GUARDA QUI

Primocanale con l'editore Maurizio Rossi, già membro della commissione Trasporti al Senato nella XVII legislatura, ha aperto il dibattito sul tema dei rincari dei pedaggi autostradali della rete gestita da Autostrade per l'Italia scattati dal primo gennaio 2023. Si tratta di "un sopruso" spiega Rossi nel suo editoriale (Leggi qui).

Numerose le testimonianze da parte del mondo economico e politico arrivate a Primocanale per manifestare il dissenso rispetto a un amento delle tariffe che riguarda le tratte della Liguria già interessate dalla presenza di cantieri che provocano restringimenti di carreggiata e scambi di corsia allungando i tempi. Proprio da questo lunedì 9 gennaio, finita la pausa festiva, sono ripartiti i cantieri (Leggi qui).

Questione dei rincari autostradali in una rete ligure falcidiata oramai da tempo da cantieri, chiusure e lunghe code, si parlerà questa sera ne 'Il programma politico di Primocanale' (Leggi qui).

 

Nei primi tre mesi del 2023 sono previste 32.640 nuove assunzioni su tutto il territorio regionale, contro le 27mila del pre-Covid e le 28mila del 2022. È la stima contenuta nel Bollettino Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, che analizza i trend per il lavoro nel periodo gennaio-marzo 2023.

“Sono numeri importanti che confermano la bontà di quanto stiamo facendo per rendere più efficiente ed attrattivo, non solo per i giovani, il nostro mercato del lavoro – dichiarano il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l'Assessore alle politiche del Lavoro Augusto Sartori –. Già nel terzo trimestre del 2022 la Liguria è stata la regione italiana con il più alto tasso di crescita dell’occupazione, grazie soprattutto al boom degli occupati nei settori dei servizi e del turismo, con un aumento dei lavoratori a tempo indeterminato e il calo di quelli a tempo determinato. Ora però siamo proiettati al nuovo anno che si annuncia subito molto favorevole dal punto di vista della crescita dell’occupazione e di tutto il sistema delle aziende liguri. Merito delle nostre politiche attive del lavoro come il programma Gol e Garanzia Giovani, che stanno avendo un ruolo significativo nel ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro attraverso un dialogo più efficace tra istruzione, formazione professionale e impresa".

"Il tutto – proseguono Toti e Sartori – senza dimenticare l’importante contributo dei centri per l’impiego che abbiamo potenziato sia dal punto di vista del personale assunto, che può garantire maggiori servizi a chi cerca lavoro, sia per l’inizio dei lavori di rifacimento delle sedi: investimenti che faranno della Liguria una regione guida per i servizi al lavoro”.

Tra gennaio e marzo si prevedono su tutto il territorio ligure 32.640 assunzioni così suddivise per provincia: 19.160 a Genova; 5.340 a Savona; 5.010 a La Spezia; 3.140 a Imperia.

Nel dettaglio, nel mese di gennaio si stima l'assunzione di 12.000 nuove unità, oltre mille in più rispetto a gennaio 2022. Servizi e industria rimangono i settori dove si assumerà di più, con Genova (7.340) al primo posto, seguita da Savona (1.790), La Spezia (1.640) e Imperia (1.230).

Il Bollettino segnala inoltre in tutta Italia un aumento del mismatch tra domanda e offerta, che in Liguria si attesta circa al 45% e che misure di politiche attive del lavoro come il programma Gol e Garanzia Giovani stanno contribuendo a far decrescere.