cronaca

Lunedì 26 manifestazione dei pendolari in Liguria
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 È inutile, qualsiasi mezzo si scelga, in Liguria bisogna partire ore e ore prima se si vuole arrivare per tempo a destinazione. Dalle autostrade, che non risparmiano mai quei 3-4 km di coda nei giorni più fortunati alla fantastica alternativa dei treni: "Annuncio ritardo, il treno arriverà con 25 minuti di ritardo, diversamente da quanto annunciato prima".


E sembra di stare ad aspettare la fidanzata che dice '5 minuti e scendo',
ma poi passa mezz'ora. Soltanto che nel secondo caso lo si fa per amore, nel primo invece c'è solo una gran frustrazione, un senso di impotenza per mancanza di alternative, una arresa rassegnazione mentre si cancellano impegni o si ritardano appuntamenti.

E se in Giappone per un minuto di ritardo scatta un'inchiesta, qui in Liguria si paga un euro e 90 per fare da Genova Nervi a Bogliasco.
Totale durata del viaggio 3 minuti. Peccato che ne perdi 25 di attesa, che sommati alla manciata di minuti prima in cui si è arrivati in stazione, fanno mezz'ora. "Forse faccio prima a piedi", c'è chi ormai è pronto a tutto tra chi aspetta al binario. Il tutto accade con un treno che di sabato, giornata di punta per chi si sposta per andare al mare, ha una frequenza di un'ora. Una situazione inaccettabile che sicuramente fa desistere qualsiasi ligure ad uscire di casa e qualsiasi turista a tornare volentieri in Liguria.

Solidarietà ai nostri pendolari che lunedì 26 manifesteranno in Liguria sia a Borghetto Santo Spirito sia a Genova davanti alla Prefettura. Non può esistere un servizio regionale di collegamento così pessimo nei mesi di punta per il turismo.