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L'attacco degli albergatori liguri, non solo per le autostrade ma anche per i treni
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La stagione turistica va a gonfie vele, ma l'accoglienza in Liguria è ben peggio del proverbiale "torta di riso finita". Quest'anno ad allontanare il più possibile i turisti ci pensano le (poche e malridotte) infrastrutture della regione. Il primo grande ostacolo è come sempre quello delle autostrade e l'incubo di restare intrappolati in coda sulla A10 nel cantiere tra Genova Pra' e Aeroporto. 

"E' un vero peccato, quest'anno stiamo lavorando tanto e possiamo replicare gli ottimi dati del 2018, ma purtroppo le code, i disagi e i lavori rischiano di mettere tutto il nostro sforzo a repentaglio", commenta preoccupato Aldo Werdin, presidente di Federalberghi Liguria. "Un weekendiero se vuole visitare la Liguria ci pensa prima due o tre volte, se rischia di fare 3 o 4 ore di viaggio per colpa dei cantieri autostradali". 

Ma poi mancano treni adeguati, che in quest'estate tra ritardi e assembramenti nonostante la pandemia, hanno rappresentato l'altra pessima cartolina della regione. "Siamo ai livelli di un paese da terzo mondo, la viabilità fa schifo, da anni chiediamo di intervenire sulla linea ferroviaria e niente, non ci sono parcheggi e qui nel ponente preghiamo di non restare senz'acqua", è l'attacco di Americo Pilati dall'estremo ponente della Liguria. 

Zone bellissime ma inarrivabili, come se fosse un'isola sperduta. "Un muro di macchine, ambulanze che fanno slalom tra le auto ogni quattro minuti, 12 ore di viaggio e le persone si spaventano", racconta il rappresentante degli albergatori genovesi Carlo Tixe, colpito duramente nella sua Arenzano. "Le persone vogliono viaggiare comodi con la loro bella macchina che si sono conquistati dopo tanto lavoro, per questo abbiamo bisogno di strade percorribili".