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 Una settimana di tempo per formare il nuovo governo. Questa l’indicazione che il Capo dello Stato durante il colloquio che si è tenuto al Quirinale avrebbe dato a Giuseppe Conte. Una settimana durante la quale il premier incaricato dovrà risolvere i tanti nodi legati all’accordo politico tra movimento 5 stelle e partito democratico.

Questioni legate al programma, ma anche alla scelta della squadra. E a questo proposito la Liguria potrebbe essere rappresentata. Da giorni circola il nome di Andrea Orlando, l’esponente spezzino del PD, già ministro prima dell’ambiente poi di grazia e giustizia, potrebbe addirittura entrare in ballo per il ruolo di vice premier (per la quota PD se la gioca con Franceschini); questa figura però potrebbe anche non esserci nella nuova compagine governativa. Sarebbe infatti la soluzione che farebbe superare il nodo Di Maio che rivendicherebbe per sé quel ruolo.

Orlando avrebbe comunque la possibilità di entrare nel prossimo esecutivo: la prima ipotesi è quella di un ritorno nel ruolo di guardasigilli (anche se Conte pare sia orientato per la riconferma di Bonafede), l’alternativa sarebbe il Viminale. C’è un'altra spina che potrebbe condizionare la formazione del governo: quella delle quote rosa. Il partito democratico ha sollevato la questione, chiedendo una adeguata rappresentanza del genere femminile.

Ecco allora che potrebbe tornare al Governo un’altra ligure, Roberta Pinotti, franceschiniana, che nel giorno di apertura della crisi, era andata a complimentarsi personalmente con Giuseppe Conte per il suo discorso al Senato. I liguri del movimento 5 stelle che potrebbero invece trovare spazio nell’esecutivo, per lo meno come sottosegretari, sarebbero Simone Valente e Sergio Battelli.