salute e medicina

"Non chiamatela terza dose, per alcuni è solo una dose di richiamo"
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 "Non chiamiamola terza dose, ma chiamiamola terza dose per alcuni e dose di richiamo per altri", così il professor Bassetti commenta la decisione Aifa di dare il via libera alla terza dose vaccinale anti covid in Italia a partire da fine settembre.

"Si chiama terza dose per alcune categorie come gli immunodepressi, chi ha fatto un un trapianto, chi fa la dialisi, una terapia per tumore o per leucemia: loro dovrammo fare la terza dose subito, tra adesso e novembre. A dicembre ci si rivolgerà alle RSA e alle persone più anziane e poi invece i sanitari faranno la dose di richiamo a gennaio-febbraio": questa la cronologia di somministrazione raccontata a Primocanale dal direttore DIAR Malattie infettive. Che precisa: "Anche sulla base dei risultati scientifici possiamo dire che il vaccino dovrebbe durare un anno per chi ha un sistema immunitario che funziona".

"Nessuna sorpresa" dunque per Bassetti rispetto alla decisione Aifa, ma un compito importante: quello di cercare di mettere in sicurezza le persone piu fragili. Resta un nodo da sciogliere a cui però ancora non c'è risposta. "Resta da stabilire se chi non ha risposto alla vaccinazione con una terza dose risponderà o se sarà necessario pensare a cose diverse come mischiare i vaccini o utilizzare i nuovi vaccini in arrivo", dice Bassetti. "Non sappiamo ancora ma siamo certi che con tutte le persone in attesa della terza dose oggi fare esami del sangue specifici per un numero così grande di persone diventa davvero difficile in termini anche organizzativi ed economici".