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Verso un torneo a otto: la perdente della stracittadina si giocherebbe tutto contro la squadra sconfitta di Torino-Lecce
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E adesso si profila anche l'incubo di un derby salvezza in gara secca tra Genoa e Sampdoria. Se infatti passasse la linea del presidente Figc Gabriele Gravina, che non ha mai abbbandonato l'idea di cambiare in corsa la formula del campionato per arrivare ai verdetti (scudetto, posti europei e retrocessioni), tornerebbero in auge playoff e playout.


L'idea, rilanciata nelle ultime ore, sarebbe in fase avanzata di elaborazione, nel caso non si riuscisse a ripartire in tempo per completare il calendario delle gare mancanti: 12 giornate intere più 8 recuperi, totale 128 gare in meno di due mesi! Che nelle segrete stanze di via Allegri si stia pensando al progetto alternativo, è evidente dai dettagli trapelati informalmente: 12 squadre si giocherebbero il titolo e 8 la salvezza.

Le prime quattro (Juventus, Lazio, Inter e Atalanta) andrebbero direttamente ai “quarti di finale”. La 5a (Roma) sfiderebbe la 12a (Cagliari), la 6a (Napoli) contro l’11a (Sassuolo), la 7a (Milan) contro la 10a (Bologna) e l’8a (Verona) contro la 9a (Parma). In questo guazzabuglio, il Sassuolo si vede improvvisamente abilitato a giocarsi lo scudetto, così come Verona e Cagliari potrebbero fare il bis e il Parma completare la galleria dei trionfi tanziani.

Per quanto riguarda i playout salvezza, a Genova sia il Genoa che la Sampdoria si sono sempre opposti al cambio delle regole in corsa. Ma che sia stata elaborata una griglia a otto depone a favore dell'accuratezza del progetto, oltre che della presa d'atto di una necessità: dalla B saliranno le prime due soltanto, anziché tre, e così due sole saranno le retrocessioni. La relativa normalità parallela avrebbe infatti voluto, come in serie B, lo spareggio secco tra due squadre, nella fattispecie Lecce e Genoa, ma ne sarebbero risultati compromessi i diritti di Brescia e Spal.
Il torneo a otto risolve invece la questione più delicata, ovvero stabilire chi tra Genoa e Lecce in questo momento sia terzultimo, in assenza del secondo scontro diretto ed essendo finito in parità il primo, con il Lecce pronto alla guerra atomica in caso di ricorso al criterio della differenza reti generale che lo penalizzerebbe. Ma annacquando il bizantinismo nel torneo a otto i salentini se ne starebbero.

Ecco il torneo a otto, con quattro gare secche. Secondo la classifica attuale, la 13a se la vedrebbe con la 20a, la 14a con la 19a, la 15a con la 18a e la 16a con la 17a. Ovvero: Fiorentina-Brescia, Udinese-SPAL, Torino-Lecce e appunto Genoa-Sampdoria. Tutto in gare secche, forse in campo neutro. Le vincenti uscirebbero di scena, le perdenti farebbero le due ultime gare-spareggio per designare nelle due sconfitte le squadre retrocesse. Quindi la perdente del derby genovese dovrebbe affrontare la squadra uscita battuta dal confronto Torino-Lecce, per giocarsi tutto in una gara.
Il Genoa non gioca uno spareggio salvezza in gara secca dal 10 giugno 1995, quando a Firenze perse con il Padova ai rigori. La Sampdoria deve tornare addirittura al 7 giugno 1964, 2-0 al Modena con reti di Salvi e Barison.