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Con l'Udinese la squadra di Ranieri ha dimostrato la capacità di lottare, resta la difficoltà a segnare su azione
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Tre punti pesantissimi con l’Udinese, ottenuti attraverso due calci da fermo, due “perle” di qualità firmate da Gabbiadini e Ramirez, i calciatori di maggiore talento. Ma ciò che conforta è il fatto che la squadra di Ranieri, pur essendo andata sotto due volte (la prima annullata dal Var), in entrambe le circostanze ha saputo reagire sino a rimontare e vincere, nonostante la cronica difficoltà a trovare la via della rete.


La Samp alla fine si è imposta con merito. Chi parla di fortuna, non ha visto la partita. Certo, gli episodi hanno girato bene, ma il senso e la direzione in cui potevano andare non lasciano dubbi. A me questa prestazione, nella sua modestia, non è dispiaciuta, considerato l’obiettivo stagionale: che era e rimane la salvezza. Penso altresì che l’assetto migliore sia quello della ripresa, con Ramirez tolto dalla fascia destra e spostato nel suo ruolo naturale di trequartista: è stato devastante e non solo per la superiorità numerica. E con il generoso Linetty in campo, un moto perpetuo. Peccato per gli infortuni di De Paoli, Bertolacci e Quagliarella.


Per la prima volta la Sampdoria è virtualmente salva, al netto di chi deve ancora giocare. L’aspetto psicologico non va trascurato nell’opera di ricostruzione avviata da Ranieri. Ora può davvero iniziare un “nuovo” campionato, nel senso di maggiore fiducia nei propri mezzi. Ci sarà da lottare sino alla fine e da non sbagliare la punta da acquistare a gennaio. Ma la speranza è grande. Avevo scritto e detto di essere uscito confortato dalla prova con l’Atalanta e che quel punto sarebbe stato rivalutato in caso di vittoria con l’Udinese. E’ successo. Bisogna continuare, non mollare di un centimetro, già a Cagliari farà caldo.