"Le persone che ci chiedono aiuto sono aumentate ad aprile e maggio fino al 40%". Si tratta "per la maggior parte di persone che erano fuori dai circuiti della solidarieta': soprattutto lavoratori precari e addirittura piccoli esercenti". Dopo l'appello della Comunità di Sant'Egidio, Sergio Casali, racconta l'aumento delle richieste di aiuto a cui i volontari si trovano a far fronte ormai da mesi. "Siamo passati da 3 centri di distribuzione che avevamo prima del lockdown a 8 e da 10 giornate di distribuzione alimentari al mese a 40", ha aggiunto Casali. "Ogni mese consegniamo circa 5000 'pacchi', per un totale di 4-5 tonnellate di cibo mobilitando circa 450 volontari. Abbiamo iniziato a portare questi aiuti alimentari a domicilio a 300 tra anziani e adulti fragili soprattutto con problematiche psichiatriche".
Il problema di fondo è che "il bisogno è diventato sistemico, mentre gli aiuti, molto generosi durante il lockdown, sono ritornati nella normalità ma la 'normalità', purtroppo, non e' piu' sufficiente e pertanto ci troviamo a chiedere aiuto per non essere costretti a dire di no a chi incontriamo", ha concluso il rappresentante a Genova della Comunità di Sant'Egidio.
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