
A causa di un’indiscrezione pubblicata sulla prima indagine che aveva travolto il presunto fiancheggiatore dei terroristi di Hamas Mohammed Hannoun la procura nel 2002 pose sotto sequestro per 5 ore i server e tutti i computer del Corriere Mercantile. Solo la mobilitazione generale dei colleghi organizzata da sindacato dei giornalisti permise allo storico quotidiano edito in cooperativa di uscire in edicola il giorno dopo.
A fare lo scoop, di fatto commettendo la rivelazione di un fatto coperto da segreto istruttorio, era stato Attilio Lugli, decano dei cronisti di giudiziaria, che aveva svelato del coinvolgimento del palestinese nell’indagine dell’anti terrorismo. Poi l’architetto Hannoun era uscito dall’inchiesta ma non dalle chiacchiere e i sospetti di contiguità con gli ambienti di Hamas, organizzazione che fra l’altro in quegli anni era stata eletta democraticamente dal popolo palestinese.
Maxi operazione a Genova, arrestato Mohammad Hannoun con altri otto: finanziavano Hamas
Negli anni però Hannoun, risulta agli atti e dal tam tam dei vicoli, ha continuato a raccogliere fondi con più associazioni in seno alla comunità islamica da inviare in Palestina, per gli inquirenti anche per sovvenzionare le attività di Hamas, soprattutto prima della strage del 7 ottobre, agendo in modo nebuloso, mai però, lo dicono le carte, entrando nell’orbita di Music For Peace, l’organizzazione che insieme ai portuali del Calp ha coagulato le grandi manifestazioni pubbliche pro Palestina a Genova organizzando tre marce tra cui quella storica del 30 agosto che ha visto scendere in piazza oltre 50 mila persone.
Nel centro storico e nel resto di Genova la figura di Hannoun è tutt’altro che limpida, l’uomo arrestato dalla digos e dalla guardia di finanza nella sua casa di Ceranesi, viene descritto come attento alla causa dei palestinesi ma anche al denaro tanto che c’è chi ipotizza che le sue raccolte di offerte avessero destinazioni poco chiare anche se non necessariamente destinate ad Hamas nè tantomeno alla popolazione palestinese.
Un furbetto che strizzava l’occhio forse ai terroristi ma forse anche al suo conto in banca, un trafficone che si muoveva fra tutti i centri preghiera islamici di Genova ma che con il grande movimento Propal di Genova catalizzato da Music For Peace non ha mai avuto nulla da spartire.
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