salute e medicina

Pallavicini (Ascom Salute): "Molte strutture chiuderanno l'anno in perdita e metteranno in cassa integrazione"
2 minuti e 24 secondi di lettura
"Chiuderemo probabilmente tutti in perdita, e potrebbe essere che anche noi metteremo i dipendenti in cassa integrazione". Luca Pallavicini presidente di Confcommercio Ascom Salute fa i conti della situazione delle rsa private che a causa dell'emergenza Coronavirus devono ora fare i conti con le spese da sostenere e soprattutto con i mancati ricavi.

Durante i mesi più duri della pandemia Covid diverse strutture sono finite nell'occhio del ciclone per la gestione dei casi. Diverse sono finite nelle mire della procura, anche in Liguria. Una situazione esplosiva che ha coinvolto numerose strutture soprattutto del Nord Italia. Ma ora l'attenzione si focalizza sulle misure adottate dal Governo. Non quelle sanitarie ma quelle economiche per far fronte a una situazione lavorativa che rischia nei prossimi mesi di portare con se strascichi occupazionali.

"Non avremo ricavi adeguati, a fine anno quello che invece avremo saranno dei grossi problemi - spiega ancora Pallavicini -. Da gennaio a giugno una struttura media da 70-80 posti letto ha dovuto affrontare delle spese pari a 100-120 mila euro. A Roma siamo stati dimenticati per noi non ha messo a disposizione delle risorse per mantenere l'occupazione. Anche noi paghiamo le tasse e procuriamo reddito. C'è bisogno davvero che qualcuno si prenda in carico della nostra situazione. Sicuramente ci vediamo costretti a mandare delle comunicazioni a Roma".

Il problema principale è quello nel breve periodo dell'occupazione. L'emergenza Coronavirus ha visto strutture anche in Liguria gestire nel migliore dei modi la situazione mentre altre hanno palesato qualche difficoltà maggiore. Per tutte c'è da fare i conti con le maggiori spese e i minori ricavi. Mettendo da parte le polemiche legate alla gestione dell'emergenza la preoccupazione ricade sulle migliaia di persone che in Liguria svolgo attività in queste strutture e vedono il proprio posto di lavoro a rischio da qui ai prossimi mesi.

"Da qui alla fine dell'anno il Coronavirus qualche problema potrebbe darcelo. Il ministero in vista di nuovi possibili focolai ci ha dato come indicazione di avere un mese di garanzia per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale - racconta ancora il presidente di Confcommercio Ascom salute Genova -. Per una struttura di cento persone vuol dire avere da parte 53mila guanti, 7-8 mila camici, 7-8 mascherine che tradotto in euro vuol dire spendere 40-50mila euro". Di fatto altri soldi da anticipare per le strutture. Strutture che in media chiedono al mese per ogni ospite cifre che variano da 3mila a 4mila euro a seconda delle strutture e delle tipologie di assistenza necessarie.

L'appello che parte da chi gestisce le strutture è a trovare una soluzione per poter affrontare le spese e il destinatario è Roma. "Ci è stato detto che siamo come i bar e ristoranti, va bene, ma dateci le stesse risorse che sono state date ai bar e ai ristoranti" conclude Pallavicini.