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E' quanto emerso dall'incontro tra parlamentari, attivisti e consiglieri liguri
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Per l'alleanza o meno si decide sulla piattaforma Rousseau. E' questo quanto è emerso dall'incontro avvenuto tra gli attivisti del M5s liguri riuniti a Genova con gli eletti grillini espressione del territorio e il 'facilitatore' regionale Marco Mesmaeker. Sono poco meno di 200 gli attivisti presenti alla riunione contro i circa mille che hanno votato su Rousseau al ballottaggio tra Salvatore e Malivindi poi vinto dalla capogruppo in Regione Salvatore. 


Al centro la discussione legata alla possibilità o meno di aprire a un candidato civico capace di accogliere le istanze anche di altri partiti, Pd su tutti, in vista delle elezioni regionali della prossima primavera che porterà i cittadini liguri al voto per scegliere presidente della Regione e rinnovare il consiglio. Tutti gli attivisti che si sono iscritti a parlare hanno avuto due minuti e 30 secondi di tempo. A iniziare il dibattito i vari parlamentari. Alla fine è emersa la volontà forte di arrivare a un voto finale tramite Rousseau: Al termine di ogni intevento sono risultati più sonori gli applausi per chi sosteneva l'opzione di una corsa in solitaria verso le Regionali, segno che la base sta con l'ala prossima a Di Maio, di fatto contro l'alleanza col Pd.

Tra i vari interventi anche quello dell'onorevole Sergio Battelli che ha detto chiaramente: "Chi perde si adegua o va via dal Movimento". Orientamento prevalente, a prescindere dalle scelte, è quello di chiedere il voto a tutti gli iscritti sulla piattaforma Rousseau. E che sia stata la scelta più in voga c'è anche stato l'intervento dal consigliere comunale Stefano Giordano che ha ribadito la necessità, secondo il suo punto di vista, di optare per Rousseau pena perdere la propia identità come ha sottolineato: "Se non passiamo da Rousseau non siamo più Movimento ma una setta".

Tra gli interventi dell'incontro il più applaudito è stato quello del senatore Mattia Crucioli che da una parte ha ribadito anche lui la necessità di far votare gli iscritti, dall'altra però quella di predilige una scelta capace di aprire la corsa del Movimento anche ad altre forze: "Dobbiamo votare su Rousseau e dobbiamo allearci perché dobbiamo avere la possibilità di realizzare il nostro programma altrimenti non realizzeremo mai nulla".

La senatrice Elena Botto appare più contraria alla scelta di un voto tramite Rousseau"Alcune regioni hanno accelerato il percorso ma è sbagliato chiamare in causa sempre Rousseau, si potrebbe prestare a quesIti interpretabili in un senso o nell'altro". Per Marco Rizzone, altro parlamentare ligure, "Non abbiamo il 50%+1, quindi o corriamo per vincere con una alleanza o stiamo all'opposizione".


Tra i più applauditi l'intervento di Alice Salvatore, capogruppo in Regione e vittoriosa nella piattaforma Rousseau nella votazione per il candidato interno del Movimento: "Ci sono divergenze sostanziali con il Pd. Loro sono liberisti noi siamo populisti, loro privatizzatori noi per la cosa pubblica, loro cementificatori noi per l'ambiente. E non capisco chi di noi parla sui giornali di accordi disperdendo eventuale potere contrattuale" sostenendo dunque la sua candidatura alla corsa solitaria alla poltrona di piazza De Ferrari. Esclude di conseguenza, dal suo punto di vista, la necessità di votare per l'accordo o meno sulla piattaforma Rousseau.  

Emergono dall'incontro diversi punti di vista ma in diversi dicono: "Gli unici che non vogliamo più sono quelli della Lega". In tanti sostengono che "non è più tempo di stare all'opposizione" riferendosi evidentemente alla situazione in Liguria. Alcuni specificano che nel caso di accordo "sarà necessario fare un contratto così come è avvenuto per il governo".