porti e logistica

Parla l'amministratore delegato di Stazioni Marittime
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Questa sera alle 20.45 e alle 23, quarta puntata della nostra inchiesta sulla riqualificazione di Hennebique, l’ex silos granario del porto di Genova. Che il gruppo Vitali deve riqualificare e riempire. Sfida non facile, che si giocherà anche a colpi di trattative sui canoni di affitto degli spazi interni, immensi, circa 40mila metri quadrati, aumentabili a 45mila e divisibili in diverse destinazioni d’uso. Dopo l’ingegner Dassori, il presidente del porto Signorini e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, Cenci, è la volta dell’amministratore delegato di Stazioni Marittime, Edoardo Monzani.


“Il gruppo Vitali sta facendo un gran lavoro di razionalizzazione dei futuri spazio Stazione. Marittima può essere i interessata ad aprire un nuovo terminal in questo edificio a condizione però, questo lo abbiamo detto a tutti, se viene fatta l’operazione di raddrizzamento dell’accordo 1003. Deve essere messo in diagonale ottenendo un accosto di circa 390 metri lineari che potrebbe consentirci di far arrivare le grosse navi future, perché diamo per scontato che il traffico delle crociere ripartirà come era fino all’anno scorso. Potranno arrivare queste grandi navi e usare il nuovo terminal che nascerà ad Hennebique.

Grandi navi?

Navi grandi, anche da 6000 passeggeri e che necessitano di una attenzione speciale. Perché noi abbiamo questo bellissimo accosto di ponte dei Mille, con un bellissimo terminal
Che può lavorare con due navi, ma tenuto conto delle dimensioni delle navi future, avere un nuovo terminal ad uso delle navi che arrivano sul 1003, sarebbe la cosa migliore. Quindi il nostro approccio è un po’ condizionato.

Chi si dovrebbe farsi carico del raddrizzamento del molo?

A livello economico la parte pubblica, non proprio l’Autorità portuale, qua entriamo in un punto un po’ di ombra perché dal punto di vista politico sono tutti d’accordo nel realizzarlo, Authority e sindaco. È stato inserito, questo lavoro, nei lavori che dovrebbe fare il commissario Bucci, legato alle opere successive alla disgrazia del crollo di ponte Morandi, quindi tra quelli dell’ingegner Rettighieri. A che punto è questo iter non lo so esattamente ma dal punto di vista politico c’è l’intenzione di risolverlo. Un ostacolo che vedo è sulla rielezione di Signorini alla presidenza dell’Autorita portuale, perché qualora non dovesse essere rieletto sarebbe secondo me un po’ una disgrazia, perché rimetteremmo in discussione un sacco di scelte che sono state fatte correttamente, perché questo scandalo di Hennebique finisca, perché sono vent’anni che io sono a Stazioni marittime e vent’anni in cui di Hennebique continuiamo a parlare.

Quindi voi di tasca vostra non volete mettere un euro?

No, di tasca nostra dovremmo poter mettere degli euro nell’adattamento della terrazza di imbarco e nella realizzazione di passerelle.

E dentro, quanti metri quadri loro vorrebbero che vi prendeste?

Loro vorrebbero che ci prendessimo tantissimo, diciamo che a noi servirebbero circa 8000 metri quadri, loro vorrebbero che ne prendessimo 13-14mila.
E noi diciamo invece che ce ne servono 8000 e poi posteggi per le auto dei crocieristi, questo è un business, ma credo che Vitali lo abbia capito.

Ma sembra quasi che voi gli facciate un favore a prendervi uno spazio dentro... o vi è veramente utile?

A condizione del raddrizzamento del pontile 1003 è un progetto che sta in piedi. A certe condizioni economiche, perchè è chiaro che i terminal non rendono come gli esercizi commerciali. Tanto per intenderci, si sono sentite cifre assolutamente inconcepibili per un terminal e quindi bisognerà trovare una quadra economica ma mi sembra che i politici siano ben intenzionati a trovarla.

Cioè volete un buon prezzo?


In sostanza sì.

Noi avviarne stiamo dando per scontato che il mercato delle crociere ripartirá altrimenti questo discorso non avrebbe senso?

No non avrebbe assolutamente senso ma adesso c’è questa ripartenza e speriamo che le cifre si consolidino perché i numeri in è che siano entusiasmati.
C’è da ipotizzare che a marzo le cose possano tornare come prima o comunque con numeri significativi

Sullo sfondo vedo tantissime chiatte... e se arrivassero le navi da crociera?

Qui devono essere risolti alcuni aspetti logistici che sono irrisolti da tanti tanti anni e che sono le attività di Oromare e i Rimorchiatori che sono sulla banchina di ponte Parodi. Però non è facile, è uno dei problemi che dovrà risolvere l’autorità portuale.

Quanto ci crede che fra dieci anni ci ritroviamo qui è il progetto di Hennebique sarà realizzato?

Preferisco un’altra domanda....

E nella sua risposta c’è la risposta intrinseca, chiudiamo con Monzani.

Altro tema caldo è quello della, chiamiamola barriera, del molo di protezione che dovrebbe essere messo lungo la facciata a Sud di Hennebique per ripararlo dalle navi, l’esperienza della Torre Piloti insegna. Altro soggetto che potrà avere voce in capitolo nella vicenda è l’Universitá, altra vicina di casa di Hennebique oltre a Stazioni Marittime. Con il dipartimento di Economia, di cui incontriamo

Il direttore Alberto Quagli: “Un po’ di anni fa l’Università ha pagato una cifra consistente per avere una opzione perché era una ipotesi per il trasloco di tutta Ingegneria, ma dopo l’accordo per Erzelli questa opzione è stata fatta cadere. Come pure Hennebique. È un edificio fantastico, biglietto da visita per la città.

Ho avuto modo di parlare questa primavera con l’impresa che ha preso la concessione e che ha dei bellissimi progetti. Ovviamente cercano collaborazione da parte di istituzioni e autorità cittadine. La parte verso l’Acquario potrebbe avere destinazione residenziale, sia privata che universitaria. Chiaramente questa dovrebbe qualificarsi come una zona di eccellenza, ma la situazione attuale confligge con tutto questo. Dovrebbe essere regolato tutto il problema degli accessi perché c’è un dedalo e non riusciamo a venirne a capo.

A che punto siete nelle trattativa col gruppo Vitali per quanto riguarda le residenze universitarie?

Questo mi va sopra la testa. Ho parlato con i fratelli Vitali che vorrebbero intrattenere un rapporto con l’Università, erano disponibili anche a ricavarne delle aule, cosa che in questo periodo sarebbe particolarmente gradita, ma ovviamente tutto ha un costo e le nostre finanze come Università sono seriamente minacciate dell’affare Erzelli.
Finanziariamente se non ci arriva un aiuto pubblico dal Ministero per l’acquisto di Erzelli, veramente corriamo seri rischi finanziari e questo posso capire che limita un po’ l’iniziativa di prendere accordi, favorire residenzialità universitaria o addirittura aule. Resta il fatto che è una opportunità incredibile. Penso che avremo una finestra temporale di un anno dopo di che l’impresa vorrà occuparlo tutto l’edificio e una volta che sono esauriti gli spazi, non ce ne più per nessuno.

Comunque da parte vostra l’interesse c’è?

Come Economia certamente sì, ho fatto anche parlare il pro rettore, il professor Giunchiglia con loro e sull’aspetto della residenzialità, era interessato perché abbiamo un forte problema perché Genova acquisisce studenti della regione e del basso Piemonte e quindi per poter ambire ad attirare studenti da fuori regione servirebbe un po’ qualificare Genova come città universitaria, e questo non è facile anche per i tratti strutturali, ma soprattutto aver residenzialità. È stato fatto molto, dal rettore Comanducci e da chi lo ha preceduto, ma il fabbisogno non è ancora soddisfatto.

Ma potrebbe esserci un privato che le realizza e poi percepisce lui l’affitto, senza un vostro impegno diretto?


Assolutamente, regimi convenzionati con tariffe agevolate sono interessanti anche perché le faccio un esempio, manca completamente una foresteria, questa è una zona dove ci sono tante aziende, ci sono le Dogane, è vicinissima alla stazione, all’Acquario e al porto per cui sicuramente ci sarebbe domanda poi, ripeto, non ho io il potere e l’autorità per intavolare una trattativa con l’impresa ma spero che qualcuno lo faccia”.