salute e medicina

Lo svela Patrizia Balbinot, responsabile del numero dedicato all'emergenza alcol della Asl3
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"Durante il lockdown molti genitori hanno scoperto che il figlio faceva uso di alcol dopo averlo trovato in coma etilico in stato di incoscienza fra bottiglie di alcolici".



A svelarlo è Patrizia Balbinot, referente dello sportello telefonico della Asl3 del padiglione 10 di Alcologia del policlinico San Martino. Un servizio che si affianca a quelli di altre associazioni, come gli Alcolisti anonimi, e aperto al numero 010552769 dalle 10 alle 17 dei giorni feriali.


"La convivenza obbligata nelle abitazioni ha fatto gettare la maschera e scoprire che un familiare faceva uso di alcolici sino a esserne dipendente" ha aggiunto l'operatrice di Alcologia che insieme al primario Gianni Testino ha scritto scientifico il libro "I giovani e la conquista della libertà" sull'"evoluzione, il cervello e le dipendenze e comportamenti".


L'Istituto Superiore della Sanità, ribadisce Gianni Testino, ha calcolato che durante il lockdown le vendite di alcolici on line sono aumentati del 420% mentre il 30% di chi beveva in modo moderato ha aumentato la sua dipendenza dall'alcol e il 60% di chi beveva in modo eccessivo è scivolato nella dipendenza da alcol.


"Le motivazioni sono tante, dal distanziamento alla frustrazione e la solitudine indotte dal lock down" spiega lo stesso Gianni Testino.