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La Regione Liguria potrebbe in seguito aiutare il braccialetto studiato dall'Iit
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La Liguria si prepara a riaprire tutto dal 18 maggio: oltre a bar e ristoranti, anche le spiagge. "Proveremo a riaprire il prima possibile", ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti, che non vede particolari criticità. "Sono all'aria aperta, c'è spazio. Ci sono infiniti locali che mi danno più preoccupazione degli stabilimenti balneari dal punto di vista delle regole, della distanza, della ventilazione". Un passo avanti, possibile dopo che "il premier Conte ha accolto la richiesta di autonomia delle Regioni nella gestione della Fase 2, avanzata nei giorni scorsi con una lettera dei governatori indirizzata al premier. Dal 18 maggio si potranno quindi aprire le attività sotto la nostra responsabilità e in base alle esigenze del territorio. Il governo farà le sue proposte che verranno integrate da quelle degli enti locali e insieme porteremo avanti il monitoraggio della situazione. Avanti con buon senso! Ripartiamo insieme", ha confermato il governatore ligure al termine della videconferenza con gli altri presidenti regionali e il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia.

"Partiremo al più presto con le prove generali
, ma poi la stagione turistica vera e propria potrà ricominciare quando si sarà normalizzato il traffico tra regioni. Aspettiamo per metà settimana le linee guida Inail", ma già ora dei criteri ci sono: "Un corpus normativo sul covid esiste già, non è che siamo all'anno zero", ricorda Toti. E allora distanziamento, obbligo di mascherine al chiuso e igienizzanti e guanti a disposizione dei clienti e per i dipendenti. Toti ha più volte escluso scenari con separè in plexiglass: "fanno più morti del covid". Il tema vero è che non sono attese resse per ora. Prevarrà la prudenza degli stessi bagnanti, mancheranno inizialmente i turisti da altre regioni e gli stabilimenti dovranno prepararsi per riaprire nelle attese a scaglioni.

La Regione Liguria potrebbe in seguito aiutare il braccialetto studiato dall'Iit che suona in caso si riducano troppo le distanze. Di certo non all'inizio, anche perché si parla di prototipo, non è un oggetto già in commercio. Quanto alle spiagge libere, Toti ha ipotizzato possano intervenire degli steward per la 'moral suasion', ma la gestione sarà dei sindaci. "Cercheremo di aiutarli in ogni modo ma e' una loro responsabilità". La Liguria comunque prova a ripartire. "La produzione industriale è crollata del 30%. Turismo e commercio avranno andamenti simili e anche peggiori", ha agigunto Toti.

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"Ora è il momento della responsabilità,
della prudenza ma anche del coraggio delle nostre scelte". Dai gestori degli stabilimenti balneari intanto si chiede chiarezza sull'applicazione della norma che prolunga al 2033 le concessioni. "Bisognerebbe che ci dicessero che avremo continuità: buona parte delle concessioni scade nel 2020. Sarebbe sufficiente che tutte le amministrazioni dicano che applicano la norma che le estende", ha spiegato Enrico Schiappapietra, presidente ligure del Sindacato italiano balneari Confcommercio. Marco Buticchi scrittore e gestore di un importante stabilimento a Lerici va anche oltre: "Ben venga qualsiasi decisione che ci rimette in condizione di lavorare", dice.

Ma oltre alla chiarezza sulle concessioni e sul distanziamento previsto, che in Liguria non puo' essere enormi, vista l'orografia del territorio, aggiunge la richiesta di chiarire "le responsabilità penali e civili: non posso essere responsabile di tutto il mondo che grava attorno alla mia azienda, se uno si ammala e va in giro senza mascherina e si bacia con tutti quelli che tossiscono non posso esserne responsabile". Le concessioni in Liguria sono 1.200 per circa 40mila addetti. In tutta Italia, stima Schiappapietra di 30mila stabilimenti il 99% è a gestione familiare.