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Il governatore ligure e quello pugliese sull'emergenza coronavirus
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La Liguria sta pensando di consentire "di andare in barca in un numero limitato di persone, di poter lasciare il Comune" per fare acquisti o "spostarsi in macchina per andare a fare sport". Rimanda invece all'11 maggio eventuali aperture di parrucchieri, estetisti e ristoranti. Genova riapre parchi, spiagge e passeggiate al mare. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel consueto appuntamento del sabato sera su Primocanale in cui risponde alle domande degli ascoltatori. "La Regione Liguria adatta l'ordinanza sulla riapertura anticipata di alcune attività al dpcm che entra in vigore lunedì 4 maggio. Adattiamo le nostre ordinanze a quanto prevede il Governo nazionale per lo sport, l'obbligo di mascherina in alcuni luoghi pubblici da lunedì, il take away e altro".

La Liguria aveva già autorizzato dal 27 aprile il take-away per le attivita' della ristorazione, la toelettatura per cani (unico punto contestato dal ministro Boccia), le attivita' sportive individuali comprese la pesca a riva e le escursioni a cavallo, le passeggiate in compagnia di conviventi. Tra i prossimi ritocchi allo studio della Regione ci sono la possibilita' di uscire dal proprio Comune per fare la spesa, l'uso di un veicolo per recarsi a praticare sport e le uscite in mare con un'imbarcazione. "Norme assolutamente legittime al di là delle chiacchiere di qualcuno. Pensate che tra i tanti provvedimenti presi l'unico contestato dal Governo è stato quello che riguarda la toelettatura per cani. Sarebbe bello vedere come potrebbe andare a finire la discussione di fronte alla Corte Costituzionale. Ma ovviamente il Governo non lo impugnerà", ha aggiunto Toti.

"La settimana prossima sarà decisiva per monitorare i dati e mettere alla prova la responsabilità di tutti noi. Nessuno meglio di noi sa che non si deve sottovalutare il virus. Per questo l'impianto dei nostri ospedali, che per fortuna ancora oggi si stanno svuotando, resterà pronto per ogni necessità. La Liguria ha fatto uno sforzo gigantesco e siamo i primi in Italia per terapie intensive in rapporto al numero di abitanti. Non cascheremo nella strumentalizzazione dei dati né tanto meno siamo interessati al derby tra 'chiusuristi' e 'aperturisti'. Sappiamo che molte categorie soffrono, i soldi del Governo non arrivano e la Liguria ha bisogno di ripartire. Anche il Governo ha riconosciuto che nelle prossime settimane servirà più autonomia e che le Regioni potranno decidere, all'interno delle linee guida, le proprie necessità" dice ancora Toti.

In collegamento da Bari, il governatore della Puglia Michele Emiliano si è confrontato con Toti sulla cosiddetta Fase 2. "Una fase ancor più delicata per noi tutti, perché potremo riprendere qualche attività secondo quanto previsto dalle norme nazionali e regionali. Significa che dovremo essere maggiormente responsabili e rigorosi nei nostri comportamenti. Nel guardare i numeri del contagio che si abbassano non dobbiamo illuderci che il pericolo sia superato, perché la battaglia contro il virus non è vinta, non esiste ancora a livello mondiale una soluzione, una cura, un vaccino. Dai nostri comportamenti individuali dipenderà l'evoluzione dell'epidemia. Solo rispettando le regole potremo contenere il coronavirus ed evitare che si generino nuovi focolai. Quindi, dal 4 maggio dobbiamo tutti continuare a mantenere il necessario distanziamento sociale, uscire di casa per il tempo strettamente necessario, utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi, lavarsi spesso le mani ed evitare di portarle sul viso. Restano vietati gli assembramenti di persone e anche quando andremo a trovare i nostri cari dobbiamo adottare tutte queste precauzioni", ha ribadito il governatore Emiliano.

In conclusione, il governatore Toti ha risposto al documento di 70 sindaci liguri che lo hanno invitato a non firmare più alcuna ordinanza. (CLICCA QUI). Un invito che Toti definisce irrituale. "Come concordato con il Governo eserciteremo il nostro potere di ordinanza, per quanto di competenza regionale, continueremo a chiedere al governo un serio piano di riaperture e attueremo, come d'accordo con il ministro della Salute, tutti i livelli di monitoraggio. D'altra parte i sindaci sanno benissimo di avere propri poteri di ordinanza atti a restringere le aperture che saranno poi attuate su tutto il territorio nazionale dal governo e quelle che seguiranno. Non farò analoghi appelli: se i sindaci ritengono ci siano elementi particolari di preoccupazione nei loro comuni potranno adottare specifiche ordinanze, confrontandosi con i loro cittadini e con le forze economiche e sociali del loro territorio. Eviterei ogni politicizzazione del confronto istituzionale e apprezzo in tal senso la nota di Anci con cui collaboriamo dall'inizio della crisi", ha concluso il governatore Toti.