cronaca

Lettera inviata l'11 luglio all'Avvocatura generale dello Stato
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Potrebbe esserci una clamorosa svolta nel contenzioso aperto dal Governo con Autostrade per l'Italia dopo il crollo di Ponte Morandi il 14 agosto 2018 che causò la morte di 43 persone.


In base a un documento in possesso di Primocanale (CLICCA QUI PER LEGGERE), infatti, non bisognerebbe parlare di revoca della concessione bensì di nullità della stessa per eccesso di mandato da parte dei funzionari dell'Anas che hanno sottoscritto il documento del 12 ottobre 2007 con il quale è stata assegnata la concessione ad Autostrade per l'Italia. A sostenerlo è un funzionario del Ministero dell'interno che, non nella sua veste professionale ma da semplice cittadino, ha inviato una mail di posta certificata all'avvocatura generale dello Stato.

Nel documento si legge: "L'eventuale 'diritto di indennizzo' era subordinato all'adozione di un decreto del Ministero delle infrastrutture, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, con cui 'sono stabilitii termini e le modalità per l'esercizio delle eventuali istanze di indennizzo del concessionario cessato' e non erano certo disponibili dall'Anas che ha firmato atti eccedendo dal proprio mandato".

La Pec risale allo scorso 11 luglio 2020, tre giorni dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato legittima l'estromissione di Autostrade per l'Italia dalla ricostruzione del nuovo viadotto genovese.