cronaca

"E' troppo presto per parlare delle cause"
1 minuto e 19 secondi di lettura
 "Al momento non ci sono indagati. L'attività giudiziaria ha i suoi tempi". Lo ha detto il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, facendo il punto sulle indagini per il crollo di ponte Morandi.

E proprio sulle indagini, riferisce l'appello "Penso che i video che si potranno acquisire potranno essere alquanto utili. Dal primo momento gli organi investigativi si sono attivati per acquisire video o altre immagini che in qualche modo documentino il crollo del ponte. Non corrisponde al vero l'affermazione che ci saremmo accontentati di una versione singola dei video di Autostrade".

Intanto tutti continuano a chiedersi e a esprimere pareri sulle possibili cause che hanno determinato il crollo della struttura: "E' troppo presto per parlare delle cause. Un incidente probatorio si farà quando la scena dell' indagine penale sarà abbastanza delimitata, quando le possibili cause saranno più delineate. Certamente va fatto in tempi ragionevoli, ma non dall'oggi al domani. Una giustizia che decidesse dall'oggi al domani sarebbe inquietante".

Oggi, poi, a seguito di alcune segnalazioni di scricchiolii nella notte da parte di alcuni cittadini, i vigili del fuoco hanno chiuso la zona rossa anche ai soccorsi.

"La sicurezza delle strutture primarie è esso stesso un bene primario che come la sicurezza sui luoghi di lavoro bisogna attenzionare. Non possono passare in secondo piano rispetto a bilanci e ad altre esigenze delle attività. Io credo che il livello di preparazione e della tecnologia degli apparati tecnici e amministrativi dello Stato sia talmente elevato che eventuali lacune che dovessero emergere potranno essere coperte".