cronaca

Il bollettino regionale e nazionale con numeri in aumento
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Sono circa 600 i positivi al covid-19 individuati nell'ultima giornata in Liguria, di cui quasi cinquecento a Genova, su 5.039 tamponi molecolari e circa duemila test antigenici rapidi. Lo riferisce il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "C'e' una prevalenza altissima di Genova, mentre nelle altre aziende saniatarie non superiamo la cinquantina e in alcuni casi la decina. Direi che è un fenomeno molto concentrato sull'area metropolitana di Genova", spiega il governatore ligure.

Nel dettaglio, sono 690 i nuovi positivi in Liguria, con 514 registrati nella sola Asl genovese: 278 come contatto di caso confermato, 206 in attività di screening e 15 del settore sociosanitario. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano della Regione. La Liguria registra 17 nuovi decessi di età comprese tra i 55 e i 95 anni: 14 negli ospedali di Genova e altri 3 tra Sestri Levante, il San Paolo di Savona e l'ospedale di Sarzana. Sono attualmente 574 (-4) i ricoverati, 34 dei quali in terapia intensiva (il giorno prima erano 31).

"Siamo già intervenuti chiudendo di fatto tre zone di Genova e abbiamo anche messo in campo ordinanze regionali che vietano gli assembramenti e che prevedono altre misure di contenimento. Se servirà faremo ulteriori interventi, ma sempre sulla base di aree circoscritte. Per il resto attendiamo l'orientamento del governo", ha commentato il governatore Giovanni Toti a chi gli chiede se sono previsti ulteriori interventi restrittivi sul modello di quanto accade in Lombardia.

Per quanto riguarda la scuola, Toti spiega che "in Liguria è già prevista la didattica a distanza al 50% per gli studenti delle secondarie superiori". Materne ed elementari? "Per ora vanno avanti, lasciare a casa bambini e ragazzini significherebbe mettere in crisi tante famiglie. E dai numeri che abbiamo la scuola non è affatto un luogo di contagio, anzi la situazione è ben ordinata e amministrata". Quanto al temuto lockdown generale, come nel marzo scorso, per Natale, il presidente della Liguria afferma: "Spero proprio che non ci sia. La Regione e il governo devono continuare a lavorare a provvedimenti mirati e circoscritti che sono più efficaci e maggiormente supportabili per il sistema economico".

Regione Liguria, inoltre, ha attivato "le procedure
di alleggerimento dagli ospedali dei pazienti Covid positivi non gravi che, superata la fase acuta, per diverse ragioni non possono rientrare nelle loro abitazioni. Per questi pazienti, che necessitano di cure a bassa intensità (senza ossigeno), sono attive due strutture alla Spezia e una a Savona per un totale per circa 100 posti letto gestiti in collaborazione con le Asl e la Sala Operativa della Protezione Civile regionale", ribadisce Toti.

"A Genova sono già attive strutture per la media e bassa complessità di cura (possibilità di ossigeno) come quelle di Viale Cembrano e Villa Immaccolata. Nei prossimi giorni saranno attivati anche il Cenacolo, una struttura in Valpolcevera e una nel quartiere di Albaro per complessivi 139 posti letto disponibili nel capoluogo ligure. Riteniamo che le strutture messe in campo, con oltre 200 posti letto su tutto il territorio regionale, siano sufficienti. Qualora il quadro epidemiologico dovesse peggiorare, è già stata valutata la possibilità di utilizzare gli hotel per garantire ulteriori posti letto a bassa intensità, attraverso un bando simile a quello che era già stato messo in campo dalla Protezione civile nella prima fase dell'emergenza anche per ospitare il personale sanitario", conclude Toti.

In tutta Italia sono ormai quasi diecimila le persone ricoverate
nei reparti ordinari degli ospedali a causa del Covid 19: il bollettino del ministero della Salute ne indica 9.694, con un incremento di 637 nelle ultime 24 ore. In crescita anche le terapie intensive, con 66 pazienti in più per un totale di 992 mentre gli attualmente positivi sono 169.302, con un incremento di 13.860 in un giorno. In isolamento domiciliare ci sono invece 158.616 persone, 13.157 in più delle ultime 24 ore. Infine, il totale dei dimessi e guariti sale a 259.456, con un aumento di 2.082.

Aumenta il numero di decessi che fa toccare quota 136 (+9), con il totale delle vittime da inizio emergenza che arriva quindi a 36.968. Diminuisce il numero dei tamponi che va dai 177.848 del giorno precedente ai 170.392 attuali. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi sono la Lombardia (4.125), seguita da Piemonte (1.550), Campania (1.541), Veneto (1.325), Lazio (1.251) e Toscana (1.145).