cronaca

Il governatore Toti ribatte: "Risposta e qualche iniziativa è mancata dall'esecutivo"
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Si accende la polemica tra le istituzioni attorno all’emergenza Coronavirus in Italia. Il governo di Giuseppe Conte pensa di centralizzare la gestione della situazione e nelle prossime ore potrebbe varare una serie di misura unitaria per tutto il Paese in modo da gestire i focolai attivi al momento concentrati nel nord dell’Italia.


"Non è possibile che tutte le regioni vadano in ordine sparso perché le misure rischiano di risultare dannose". E così si fa largo l'idea di un piano unitarion che vederebbe la sottrazione delle responsabilità di gestione alle Regioni affidando il tutto a misure governative: "Se il coordinamento tra i sistemi sanitari nazionali non riuscisse a contenere il coronavirus, il governo è pronto a misure che contraggono le prerogative dei governatori". Il premier punta il dito anche nei confronti della gestione del caso nell'ospedale di Codogno, là dove di fatto si sarebbe innescato il focolaio che sta interessando su tutte la Lombardia. 

Dall’altra parte ci sono le Regioni che non vedono certo di buon occhio le parole espresse da Conte. Su tutti il governatore della Liguria Giovanni Toti che in un lungo post su Facebook scrive senza polemizzare ma con una velata critica: "Tutte le ordinanze emanate dalle Regioni del Nord sono state concordate col Ministro della Salute. Nel caso della Liguria, se non fosse stata la Regione a proporre e assumere iniziative di prevenzione per garantire la sicurezza dei cittadini, oggi non sarebbe in vigore l’ordinanza che abbiamo assunto e che il Governo ha poi condiviso. Qualche risposta e qualche iniziativa è semmai mancata proprio da parte del Governo". Sale dunque la tensione tra Governo e Regioni. In mattinata è previsto un incontro in videoconferenza tra il premier Conte e i presidenti delle Regioni per fare il punto sulla situazione.   


IL BILANCIO IN LIGURIA - Sono 139 le persone sotto sorveglianza attiva in Liguria: 6 su Asl 1, 32 Asl2 15 Asl3, 25 Asl4 e 61 Asl5. Di questi al momento non risultano casi conclamati di Coronavirus. In corso due tamponi i cui risultatai dovrebbero arrivare nella mattinata di martedì. I casi sospetti segnalati a Montemarcello sono tutti negativi, così come confermato dal presidente Giovanni Toti nel punto stampa per il Coronavirus. Il numero 112 ha ricevuto circa 5 mila telefonate in un'unica giornata.

"Sono attivi i pre-screening tenda al Policlinico San Martino e all'Istituto Gaslini, ma siamo pronti - se altri ospedali lo ritengono necessario - ad allargare questo tipo di provvedimento ad altre unità", ha detto Toti. "I sindaci possono derogare all'ordinanza regionale. Restano i principi base: evitare manifestazioni, non impedire la vita dei cittadini. La giornata è trascorsa con un'ulteriore conferma che il nostro sistema sta funzionando. La sorveglianza attiva e le denunce ci sono state".


IL BILANCIO IN ITALIA - Sono sette le vittime per Coronavirus in Italia. E' morto all'ospedale Sant'Anna di Como il paziente trasferito dal Lodigiano nel fine settimana risultato positivo al tampone sul Coronavirus. L'uomo, 62 anni, residente a Castiglione d'Adda, già dializzato, presentava una serie di importanti patologie croniche pregresse. Aveva contratto il Covid-19 ed era stato trasferito nell'ospedale comasca nella notte tra venerdì e sabato. La sesta vittima è un 75enne di Castiglione d'Adda risultato positivo al Coronavirus, uno dei primi ad essere trovato e trasportato al Sacco di Milano. Intanto il numero di contagi è salito a 229. L'Italia è il terzo Paese al mondo, dopo Cina e Corea del Sud per casi conclamati.


Due nuovi casi di Cornavirus segnalati, uno in Toscana e uno in Sicilia. Il primo è un imprenditore di circa 60 anni che hgestisce delle aziende in Oriente, l'uomo è ricoverato nel reparto malattie infettive dell'ospedale di Ponte a Niccheri a Firenze. Primo caso di Coronavirus anche al Sud Italia, si tratta di una turista bergamasca in vacanza a Palermo. Il tampone effettuato ha confermato la presenza del coronavirus.


BORSA IN PICCHIATA - 
I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno terminato la prima seduta della settimana con ribassi nell’ordine del 4-5%. Pesa il coronavirus, soprattutto in Italia. Piazza Affari ha registrato la peggiore performance con una chiusura al 5,4%.