porti e logistica

I trasporti eccezionali sono sempre più difficili da fare
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Perdere clienti, anche i più affezionati, per colpa di una rete infrastrutturale colabrodo che costa miliardi all’economia. E’ il destino della Liguria, strangolata da anni di mancata progettualità e della gestione sciagurata dei concessionari autostradali.

Le code chilometriche che hanno caratterizzato il primo weekend di esodo terranno lontani dalla nostra regione gli euro sonanti dei turisti, quelle di ieri mattina verso i terminal portuali costeranno milioni agli operatori che, via via, vedranno allontanarsi i loro clienti.

Cosa che, del resto, sta succedendo da tempo nel settore del project cargo, cioè quello dei trasporti eccezionali. Su Primocanale.it abbiamo più volte pubblicato la lista dei divieti di transito a trasporti eccezionali sulla rete autostradale ligure (LEGGI QUI), una situazione che ha bloccato molte imprese e spinto diversi imprenditori a scegliere altri porti per le loro spedizioni.

All’inadeguatezza della rete si è aggiunto il comportamento di Autostrade per l’Italia che, come già segnalato dal nostro stesso sito, ha spesso comunicato le interdizioni con ritardo o, addirittura, in tempi successivi all’entrata in vigore con il risultato che alcuni trasportatori hanno appreso del divieto quando già erano in viaggio.

Una situazione molto allarmante se la si associa alla notizia che una delle aziende più affezionate a Genova, la Ignazio Messina, a metà maggio ha portato la sua Jolly Vanadio nel porto di Ravenna proprio per caricare un lotto di project cargo. Una decisione che ha fatto esultare il cluster marittimo della città romagnola, nella convinzione che questo sia solo il primo passo verso un complessivo rafforzamento dello scalo ravennate in questo ambito, a danno delle ambizioni del porto di Genova.

“Lo scalo di Ravenna è stato possibile a seguito di valutazioni e condivisioni con tutte le parti interessate per le quali il nostro porto è stato ritenuto il più idoneo sia per l’aspetto operativo che per l’aspetto commerciale – ha dichiarato il raccomandatario della nave, Pietro Mazzotti della Italteam, in una lettera aperta pubblicata dal sito ravennanotizie - la nave proveniva da un cantiere turco, vuota di carico e Ravenna sarebbe stato il primo porto d’imbarco nella rotazione dei porti già programmati dall’ Armatore Ignazio Messina di Genova, che non aveva mai scalato con le sue navi il Porto di Ravenna ed in particolare con navi delle dimensioni della Jolly Vanadio.

Il Porto di Ravenna – conclude Mazzotti - ha soddisfatto pienamente le esigenze di tutti gli interessati alla spedizione e la professionalità dimostrata ha fatto sì che l’Armatore abbia pubblicamente affermato che terrà conto di Ravenna per ulteriori scali delle sue navi”.


Con buona pace del porto di Genova, che è altrettanto serio e professionale ma circondato da una rete stradale indegna della sua importanza e che, continuando di questo passo, potrebbe dover rinunciare a una parte importante del proprio lavoro.