Cronaca
Beppe Grillo: "Una città che va cambiata"
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Innamorato di Genova, ma critico verso la sua città: "Genova ha insegnato tutto al mondo nei secoli scorsi, ora siccome la città va a puttane si sono inventati le multe ai clienti delle prostitute" ha detto Beppe Grillo, intervenuto ieri sera con don Andrea Gallo e Gino Paoli ad una manifestazione organizzata a Genova Pegli per il volontariato. "Se io, come Gino Paoli, continuiamo a vivere qui vuol dire che ci crediamo ancora un po' in questa città, ma è sempre più difficile" ha aggiunto prima di salire sul palco. "Abbiamo inventato le banche, i Bot i Cct, il debito, noi genovesi abbiamo sulla coscienza tutto questo ma oggi non riusciamo più a fare niente - ha aggiunto -. Dopo la grandezza del Cinquecento e Seicento però la città si è persa. La speranza sono le persone, quelli che fanno volontariato, quelli che danno ancora un senso a una città gestita da pensionati, che non hanno idea di come si debba governare, come dimostra l'idea dell'inceneritore sotto la Lanterna o il modo di gestire il ciclo dei rifiuti". E poi: "Alzo zero contro i partiti inesistenti, la politica "fatta da vecchi", le città vittime della cementificazione". Il comico ha inoltre ribadito la sua intenzione a non candidarsi direttamente, ma ha invitato i Meet-Up genovesi, divisi e spesso in contrasto fra loro a "mettersi intorno a un tavolo e andare avanti con una prospettiva comune", un appello alla compattezza in vista di possibili elezioni.
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