porti e logistica

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Dal 3 giugno entriamo in un incubo inimmaginabile, senza conoscere la data della fine: apertura dei confini regionali, aumento dei traffici verso i porti liguri, auspicata 'invasione' di turisti da Piemonte e Lombardia che non so se, dopo l’esperienza del primo week end, torneranno.

Oltre al problema di chi vuole raggiungere la nostra terra, anche noi liguri abbiamo diritto di muoverci, di viaggiare prima di tutto per esigenze di lavoro. Ebbene, avremo le autostrade bloccate per precise colpe dei concessionari che non hanno fatto manutenzioni in questi decenni per guadagnare e distribuire utili miliardari agli azionisti, avremo code inimmaginabili per cui è consigliabile viaggiare con acqua e viveri a bordo prevedendo permanenze in coda di ore ed ore.

Ma non basta. Un ligure che per lavoro deve raggiungere Roma potrebbe pensare “Vabbè, prendo l’aereo anche se costa caro”. Nonostante il fatto che noi cittadini stiamo mantenendo, pagando le tasse, l’inutile compagnia di bandiera (una vera iattura nazionale), non vengono neppure programmati voli che dovrebbero essere a basso costo per consentirci di uscire dall’isolamento.

Ma non è tutto: la genialità, o meglio il sadismo, di Alitalia (che sembra decidere insieme ad Autostrade le pene maggiori da infliggere alla Liguria) non ha confini. E’ stato messo un volo da Genova a Roma alle 15.10 e il ritorno alle 13.20, costringendo così chiunque debba andare e venire da Roma a impegnare due giorni di lavoro, costretto inoltre a dormire nella capitale per poter rientrare. Ma ci voleva tanto a mettere un volo in andata alle 7 del mattino e uno al ritorno per le 21? Chi sta disegnando questo terribile incubo per noi liguri? C’è una mente dietro a questo disegno 'malato'?

Il fatto più inquietante è che non sento nessuno lamentarsi: né i politici, né le amministrazioni, né le associazioni di categoria. Forse sono malato io e ho una visione distorta della realtà. Dovrei dire che tutto sommato andiamo a gonfie vele, forse invecchiando sono diventato un mugugnone genovese. Se così va bene a tutti, allora: Viva Autostrade! Viva Alitalia!

Sembra che ormai tutti, compreso il Movimento 5 Stelle, siano succubi del Pd, si siano piegati alle grandi lobby del Paese. Resto solo, come lo ero in Senato quando dal 2013 al 2018 ho provato a denunciare con tutta la mia forza il dramma dell’isolamento della Liguria (molto meno accentuato rispetto a oggi). Denunciai l'isolamento con interrogazioni (senza avere mai risposte dal Mit) sul sistema autostradale ligure “fuori dalle normative di sicurezza europea”, i problemi del Ponte Morandi, denunciai i costi folli di Alitalia sulla tratta Genova-Roma.

Riuscii a ottenere perlomeno un treno Genova-Roma che passasse da Firenze anziché dalla linea tirrenica (e per onor del vero la mia richiesta fu ascoltata da Matteo Renzi quando venne da me a Genova ed era ancora presidente del Consiglio). Si tratta di quel Genova-Roma che ha resistito fino all’inizio del lockdown e che garantisce il viaggio verso la capitale in meno di quattro ore e adesso pare che Ferrovie non voglia più reintrodurlo.

Già lottavo da solo in Senato non essendo in alcun partito, ero nel Gruppo Misto. Ora che non ho neanche più un ruolo mi dolgo davvero, soffro ogni volta che vedo collegamenti da e per la Liguria cancellati. Soffro a leggere titoli consenzienti e fuorvianti sui giornali legati al sistema di potere del tipo "ecco le tratte gratuite di Autostrade” esaltando quasi il risparmio che a conti fatti è insignificante rispetto al disastro economico che l'economia e il turismo della Liguria sta subendo.

Come si fa a parlare di qualche tratta gratuita? Tutto il sistema autostradale ligure deve essere totalmente gratuito. Non si può far pagare per stare in coda per ore, per viaggiare su una sola corsia, semplicemente perché quelle che percorriamo ora non si possono definire autostrade. Invece con qualche piccolo sconto, sembra che ci venga fatto un regalo. Dovrebbero pagarci miliardi di danni per quello che ci hanno fatto e continuano a combinare a tutti noi liguri.

Soffro perché amo la mia terra e non vedo nessuno che la difende e soffro nel vedere che vincono sempre le potenti lobby che alla fine piegano tutti, anche davanti ai 43 morti del ponte Morandi e ai danni economici incalcolabili per tutti noi che continueremo a subire a lungo.