cronaca

E sul bacio di Biancaneve scherza: "E' stata trovata una lettera in cui esprimeva il consenso"
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Una gran bufera quella scoppiata di recente sul politically correct. Dalla 'gaffe' in tv sugli asiatici di Michelle Hunzicker e Gerry Scotti al monologo 'scorretto' di Pio e Amedeo sul peso delle parole, ci si interroga se oggi si possa ancora scherzare su tutto o se sia tempo di cambiare e abbandonare gli stereotipi. Il pubblico è diviso tra chi sostiene il duo comico e chi invece ritenga che questo tipo di comicità rappresenti un'offesa per le 'categorie' derise.

Ma la satira c'è sempre stata e per molti artisti non sono le parole ad offendere. Tra di loro anche il comico Andrea Di Marco che a Primocanale commenta: "Dipende molto dall'intenzione che c'è dietro e concordo abbastanza con il monologo di Pio e Amedeo: il martello lo puoi usare per costruire qualcosa o per fare male a qualcuno, ma non te la prendi con il martello ma con chi lo sta utilizzando. I neri fra di loro si chiamano 'negro' o i gay 'ricchione'. La parola di per sé non è dispregiativa, ma è quello che c'è dietro che fa la differenza. Il più delle volte il contesto e l'intento sono sbagliati", ma si può essere molto razzisti, omofobi o discriminatori anche utilizzando parole politicamente corrette come commentano i due comici foggiani su un post su Facebook. 

E nel mirino adesso ci sono finiti anche i cartoni, dove il bacio del principe azzurro a Biancaneve non sarebbe consensuale. "Ma ho visto l'ultima ora su Repubblica che è stata trovata una lettera dove Biancaneve diceva 'nel caso in cui dovessi essere avvelenata, in una lingua al principe gliela darei'", scherza Di Marco. 


Quello che conta è il contesto e un pizzico di autoironia. Come quella ligure. "L'ironia ha a che fare con il ridere e in Liguria non si ride", conclude il comico vestendo i panni del Movimento Estremista Ligure.