Cultura e spettacolo

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Il volume in uscita il 7 novembre in tutte le librerie è stato realizzato con il sostegno del Parco Nazionale delle Cinque Terre
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di E. C.

Dalla scoperta di Riomaggiore di Telemaco Signorini nel 1860 sino alle performance 'Opera ah' e 'Anno uno' di Michelangelo Pistoletto e del suo zoo a Corniglia a fine anni '70. Un percorso che intreccia i nomi di Cabianca, Banti, Discovolo, Caselli, Renato Birolli, Alighiero Boetti, protagonisti di una narrazione che racconta il legame profondo tra arte, natura e ispirazione.

Mercoledì 5 novembre alle ore 17, al CAMeC – Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, si terrà la presentazione del libro “Artisti alle Cinque Terre” di Emanuela Cavallo e Marco Ferrari, edito da Laterza. Il libro mostra come la rappresentazione del paesaggio delle Cinque Terre sia divenuta, nel tempo, patrimonio culturale e identitario, testimoniando la trasformazione di un luogo rimasto “chiuso nel tempo” in un simbolo universale di bellezza e poesia. La conclusione del racconto conduce a Monterosso, nella villa di Eugenio Montale, luogo simbolico della poesia italiana del Novecento, dove ancora oggi riecheggia la domanda del poeta sul rapporto tra paesaggio e ispirazione artistica. L’iniziativa è, infatti, promossa dal Parco Nazionale delle Cinque Terre e si inserisce nel programma delle celebrazioni dedicate ai cento anni dalla nascita di Eugenio Montale e ai cinquant’anni dalla pubblicazione di “Ossi di seppia”.
 
All’incontro interverranno gli autori, il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, il presidente del Parco Lorenzo Viviani e Antonio Grulli, direttore del partenariato CAMeC.
Gradita ospite sarà Viviana Birolli, storica dell’arte e presidente dell’Archivio e Fondazione Renato Birolli ETS. A scandire il viaggio tra opere, raffronti e immagini di repertorio inedite, le letture a cura dell’attore Roberto Alinghieri.

Il volume in uscita il 7 novembre in tutte le librerie è stato realizzato con il sostegno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, come tributo alla relazione profonda tra l’uomo e il paesaggio e al valore che l’integrità naturale delle Cinque Terre continua a esercitare, con una funzione rigenerativa e di ispirazione senza tempo.