Antonello Venditti protagonista al Porto Antico nella tappa genovese del suo tour 'Notte prima degli esami'. Con un titolo come questo non potevamo non incontrare Fausto Brizzi che questa canzone ha contribuito in maniera fondamentale a far diventare un'icona per più di una generazione. Perché quando uscì nel 1984 fu un pò 'schiacciata' da 'Ci vorrebbe un amico' di cui rappresentava il lato B del 45 giri, entrambe contenute nell'album 'Cuore'. Poi è successo qualcosa. Che cosa, Brizzi? "Che la canzone è diventata un film. Il film è proprio nato sulla canzone, la protagonista si chiama Claudia come la ragazza citata all'interno del brano e stasera sarò al Porto Antico a vedere Antonello insieme a mia moglie, facciamo una piccola riunione. Una rimpatriata".
Come le venne l'idea di utilizzarla, anche per il titolo? Lei e Venditti vi conoscevate già? "Ci siamo conosciuti in quell'occasione, quindi ormai vent'anni fa, quelli che ho raccontato sono i miei esami di maturità, è una storia che i miei amici conoscono bene perché in qualche modo è autobiografica, anche se poi romanzata cinematograficamente. Poi nel film c'è anche un'altra sua canzone, 'Ricordati di me', se pure in una versione più orchestrale. Per un certo periodo abbiamo continuato a sentirci, siamo stati anche vicini di casa a Trastevere".
Come lavora sulle colonne sonore dei suoi film? "Utilizzo tantissime canzoni, ne commissiono di originali ai cantanti che mi piacciono. Ho utilizzato brani di Bennato, ho commissionato canzoni a Vasco e Biagio Antonacci con cui poi sono nate amicizie e collaborazioni. Per me la musica è un mezzo trainante del film, a volte è la musica che segna il successo di una storia".
Oggi come andrebbe affrontato 'Una notte prima degli esami', in un clima ovviamente molto differente da quello che aveva indagato allora? "Era ambientato nell'estate del 2006, prima della grande esplosione dei social, quando ancora si andava a citofonare a casa degli amici. Oggi ci sono giornate intere in cui a me non squilla il telefono e la gente mi scrive 'ti posso chiamare'? E' cambiato tanto, quindi chi volesse raccontare una nuova notte prima degli esami dovrebbe studiare la generazione di oggi che ha subito l'impatto del Covid e dello smart working, anni piuttosto complicati per quelli che oggi fanno la maturità".
Il politically correct che va molto di moda che freno può essere per la comicità? Ho letto un'intervista di Verdone che diceva che se ci fosse stato ai suoi tempi non avrebbe potuto girare la metà dei suoi film. "E' vero. Forse già il mio 'Maschi contro femmine' avrebbe problemi fin dal titolo, cioè neanche vedendolo, quel 'contro' vent'anni dopo suona male. Sì, è un po' un problema. Il lavoro che sto facendo adesso, che ti posso anticipare, è la serializzazione di 'Sapore di Mare' insieme a Enrico Vanzina, l'autore originale con il fratello Carlo. Abbiamo scelto di ambientarla negli anni 80, di ripartire da dove il film originale finisce così qualche sfizio ce lo stiamo togliendo perché il 1982, l'anno della vittoria ai mondiali, qualche battuta scorretta la consente perché se no sembra finto e quindi l'epoca ci aiuta per mettere della scorrettezza un po' vintage".
Per un regista credo che ogni film sia come un figlio. C'è n'è uno preferito? "Sì, 'Ex', che ho girato dopo i due 'Notte prima degli esami' per provare a entrare nel cinema adulto, che mi permettesse di gestire non solo ragazzi ma star come Claudia Gerini, Alessandro Gassman, Claudio Bisio, Cristiana Capotondi e altri ancora che lo interpretavano. Ha anche avuto dieci candidature ai David di Donatello ma purtroppo nell'anno in cui altri due miei colleghi bravissimi, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino, avevano girato 'Gomorra' e 'Il divo', per cui sono stato la vittima sacrificale di quell'edizione, impossibilitato a prendere qualsiasi tipo di premio".
Chiudiamo con Genova. Non so se la conosceva prima ma sicuramente negli ultimi mesi l'ha frequentata molto. Potrebbe essere una location per un film di Fausto Brizzi? "Lo spero proprio perché ovviamente sarebbe un motivo per starci molto di più, visto che mia moglie ci vive da sempre e adesso ci lavora a tempo pieno, senza neanche passare più da Roma. A patto che poi non dicano che sono stato facilitato, anche se facendo questo lavoro da 30 anni se vengo a lavorare Genova non sarebbe per motivi familiari ma semplicemente perché è bella, sembra nata per il cinema, soprattutto per i film 'noir' anche se è la patria della comicità. I comici che mi fanno più ridere, sia attuali che passati, sono genovesi, trovo sia un mondo di comicità caustica meraviglioso. E allora speriamo che prima o poi questo desiderio possa diventare realtà"
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