Non si vedeva dal lontano 2015 un Matteo Renzi abbracciarsi e camminare fianco a fianco ai big liguri e genovesi del Partito Democratico: l’occasione, per rifarlo, è stata l’assemblea nazionale di Italia Viva a Genova. Così, vicino all’ex premier, all’Auditorium dell’Acquario, ci sono il vicesindaco Alessandro Terrile, il segretario metropolitano di Genova Simone D’Angelo, il capogruppo in consiglio regionale Armando Sanna, il deputato Alberto Pandolfo, l’ex ministra Roberta Pinotti. Tutti schierati in prima fila vicini alla sindaca Silvia Salis e alla presidente del gruppo Italia Viva in Senato Raffaella Paita. Matteo Renzi ha deciso, non a caso, che proprio sotto la Lanterna si possa concretizzare il primo passo verso la costruzione di un nuovo fronte riformista, nell'alveo del campo progressista. La cosiddetta “tenda riformista”, sotto la quale dovranno ritrovarsi tutti coloro che si sentono riformisti, di centro, ma che dovranno stare nel centrosinistra.
Il "modello Salis" banco di prova per le elezioni del 2027
L’ex sindaco di Firenze tende la mano ai partiti che sostengono tutti insieme Silvia Salis a Genova, dalla segretaria Elly Schlein (“testardamente unitaria anche se ha portato il partito più a sinistra”), passando per Avs (“che ha incrementato i suoi consensi”) fino ad arrivare al Movimento Cinque Stelle che “ha posizione fortemente di sinistra ma che ha capito che è importante stare tutti insieme”. Un progetto partito a Genova sotto il cappello di Silvia Salis, capace di tenere tutti insieme e di tornare a vincere in una città amministrata dal centrodestra dal 2017. Dev’essere questo il modello da seguire, il cosiddetto “modello Salis” che sarà banco di prova per le elezioni nazionali del 2027. Chi sarà il premier? “Ancora presto per dirlo”, ma Salis piace, eccome, nonostante abbia ribadito ancora oggi di “voler governare bene la sua Genova”.
"Se si sta insieme si vince, se ci si divide si perde: è matematica"
“Dieci anni fa proprio dalla Liguria parti la disgregazione del centrosinistra, con la sconfitta di Paita e la Vittoria di Toti prima e di Bucci dopo - spiega il presidente di Italia Viva Matteo Renzi -. Oggi abbiamo due elezioni che si sono svolte qui, alle Regionali dove non ci hanno voluto e il centrosinistra ha perso, e dove ci hanno voluto alle Comunali e abbiamo vinto con Salis. Ecco, il dato di fatto è che politicamente se si sta tutti insieme si vince, poi ci vogliono le idee e le candidature vincenti come quelle di Salis. Se si sta insieme si vince, se ci si divide si perde. È matematica”. Questo il messaggio che Renzi ha deciso di mandare da Genova, con l’obiettivo di bilanciare la “sinistra” del Pd, di Avs e di Mov5s. Secondo l’ex premier “Si può fare” come cita la sua assemblea, e che nel 2027 il centrosinistra unito può vincere le elezioni. “Qualcuno si renderà conto che a destra parlano di tasse e le tasse aumentano, parlano di sicurezza e la situazione è più critica, chi guarda altrove ci guarderà e magari cambierà voto guardando al centro”. Italia Viva sì, e Azione? “Noi non mettiamo veti su nessuno, mai, né ad Azione né a Forza Italia, anche se io sono allibito da quello che sta Tajani sia a livello nazionale che internazionale”.
Salis: "Questa coalizione andrà alle prossime regionali"
Ad avvallare le parole di Renzi la sindaca di Genova Silvia Salis, che ribadisce, ancora una volta, “che solo stando insieme si vince”. Così dal palco, l’ex vicepresidente vicaria del Coni lancia il suo modello. “Noi non vogliamo rappresentare un modello per nessuno, ma voglio dire che ci abbiamo provato, noi abbiamo una capacità espansiva che a destra non hanno - ha spiegato Silvia Salis -. Noi qui siamo riusciti a portare quasi l’8% in più di persone a Genova, sono tornati a votare perché ci hanno visti uniti. Sono sicura che anche a livello nazionale si potranno prendere ancora più voti, se ci sono differenze e ci sono, bisogna valorizzarle e riuscire ad attenuare il colpo”. Il messaggio da Genova è chiaro: “Si può fare”. Silvia Salis ha voluto ribadire il ruolo che deve avere il campo larghissimo, che l’ha sostenuta alle scorse Comunali. “Il campo progressista deve stare insieme, come dice Elly Schlein, questa coalizione andrà anche alle prossime Regionali, se la coalizione è unita è difficile che si possa perdere - ha ribadito la sindaca di Genova Silvia Salis -. Concentriamoci su quello che ci unisce e non su quello che ci divide, agli elettori dobbiamo dire di credere in noi e nel nostro progetto, così bisogna dare fiducia all’elettorato progressista”. Silvia Salis di Italia Viva? Vicina a Renzi? “Io mi sento a casa mia qui come in tutti i congressi delle forze che mi hanno sostenuta, non ci deve essere la corsa alla differenziazione ma all’unità. Io sono una candidata civica del centrosinistra, mi sento a casa dove c'è un'impostazione progressista di governo, ed escludo di aderire a forze politiche in passato. Chiunque voglia unire e non dividere a Genova sarà il benvenuto”. Negli scorsi giorni uno dei big del Partito Democratico come Dario Franceschini ha definito Salis un possibile leader nazionale, per il futuro. Uno scenario che, al momento, sembra non "interessare" la sindaca del capoluogo ligure. “Io credo che il miglior servizio che si possa fare a Genova e a questa giunta sia quello di lasciarci lavorare bene qui, questo dev'essere il nostro obiettivo - ha commentato a domanda Salis -. Questa coalizione ha attirato interesse da tutta Italia ma penso sia importante valorizzare chi opera sul territorio. Non è il momento di parlare in questi termini, mi sono insediata da poco più di un mese e il mio obiettivo è fare bene nei prossimi cinque anni”.
Paita e il Pd si riavvicinano dopo la frattura del 2015
Presente, insieme ai big di Italia Viva, anche la capogruppo in Senato Raffaella Paita, che a Genova negli scorsi mesi ha tessuto i rapporti con il centrosinistra e il Pd per allargare la coalizione. “Il nostro obiettivo è vincere e mandare a casa Giorgia Meloni e in nome di questo vorremmo cercare di costruire un'alternativa nella quale ci sia spazio visibile forte per il centro, perché senza il centro, come dimostrato in Liguria e poi a Genova, non si vince o si vince - ha commentato a Primocanale Raffaella Paita -. Abbiamo voluto testimoniare che la realtà di Genova è un modello che deve essere seguito nei prossimi mesi per costruire qualcosa di vincente per il nostro paese e lanciare un percorso di vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni politiche”. Paita, che nel 2015 correva per la Regione ma ha visto frantumarsi il suo percorso, con la spaccatura del centrosinistra, guarda avanti e punta ai prossimi obiettivi, che sono ripartiti da Genova. “Sto in politica non con rancore ma con la testa, bisogna guardare al futuro e non ripercorrere il passato - aggiunge Paita -. Nel 2015 fu un errore dividere il centrosinistra perché aprì la strada alla destra, poi dopo dieci anni c'è stato un lavoro di tessitura anche da parte mia che ha fatto ritrovare la vittoria alla città. Guardo al futuro contenta per Salis che farà bene e per questo territorio. Nel 2015 persa l'opportunità, ma il mio atteggiamento di costruzione politica è il mio ruolo e il mio modo di essere”.

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