Cultura e spettacolo

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di Dario Vassallo

In questa estate torrida che avanza e non dà tregua c'è la possibilità di unire l'utile al dilettevole andando a caccia dell'arte visitando mostre all'interno di musei confortevolmente forniti di aria condizionata. Ecco dunque cinque esposizioni da non perdere in Liguria

Genova, Palazzo Ducale
Giorgio Griffa, Dipingere l’invisibile, fino al 13 luglio 2025

Con oltre cinquant'anni di pittura Giorgio Griffa, ottantanove anni, ha scritto la storia dell’arte italiana. L'Appartamento del Doge ospita un'esposizione curata da Ilaria Bonacossa e Sébastien Delot su un artista che ha parlato attraverso una pittura poetica, astratta e performativa, con il gesto e il segno che trasportano il visitatore in un’esperienza sospesa fuori dal tempo dove la storia dell’arte incontra la spiritualità zen. Il percorso della mostra si sviluppa attraverso un itinerario artistico pieno di suggestioni e di spunti. La pittura di Griffa muove dalla convinzione che tutte le forme di arte – e tra queste la pittura – siano in grado di sondare il mistero e, dunque, si rapportino con l’invisibile e l’ignoto. 

Il viso di un uomo e un uccello uno di fronte all'altroLa celebre fotografia di Ugo Mulas con Montale e un'upupa


Genova, Palazzo Ducale
Meriggiare pallido e assorto. Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di Seppia, fino al 13 luglio

99 fotografie più una, l'iconico ritratto di Eugenio Montale con l'upupa realizzato da Ugo Mulas, raccontano i 100 anni di "Ossi di Seppia", una delle raccolte poetiche più significative del Novecento. Tre giovani talenti italiani - Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani - hanno interpretato con il loro sguardo contemporaneo i luoghi che hanno ispirato la raccolta, offrendo una nuova lettura del capolavoro montaliano. La mostra include anche edizioni originali, appunti, diari e fotografie d’epoca che tracciano il percorso poetico che dalla prima edizione degli Ossi porta al 1975, anno in cui a Montale viene attribuito il Premio Nobel per la letteratura.


Sarzana, Fortezza Firmafede
Giorgio de Chirico. La Metafisica della creazione, fino al 21 luglio

L’esposizione offre al pubblico un’immersione nella fase neometafisica del grande maestro, presentando cinquanta opere tra dipinti, opere su carta e sculture, tutte provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma. E' un’occasione per esplorare il lavoro degli ultimi dieci anni di vita dell’artista, un periodo di intensa creatività in cui de Chirico reinterpreta la propria produzione giovanile, mescolandola con le influenze degli anni Venti e Trenta. Non si tratta di semplici ripetizioni, ma di un nuovo slancio creativo, in cui rielabora il suo universo metafisico con un approccio innovativo e consapevole.


La Spezia, CAMEC
Morandi e Fontana. Invisibile infinito, fino al 14 settembre

Protagoniste di questa mostra due figure cardine dell'arte italiana del Novecento apparentemente inconciliabili. L’incontro tra Morandi e Fontana nasce dal contrasto tra due visioni artistiche: da un lato, la calma sospensione del tempo; dall’altro, l’improvvisa esplosione del gesto nello spazio. Morandi nelle sue nature morte dissolve la materia in un’atmosfera delicata e meditativa e nei suoi paesaggi, le linee tra il visibile e l’invisibile si confondono in una realtà fatta di colore e contemplazione. Fontana, al contrario, con un taglio nella tela elimina la bidimensionalità della pittura, aprendo la porta a un oltre visibile e invitando lo spettatore a percepire l’infinito. L'accostamento tra Morandi e Fontana, per quanto inusuale, genera quindi un dialogo inaspettato tra due maestri profondamente diversi nel loro approccio alla vita e alla creazione artistica ma accomunati da un’instancabile ricerca nel superare i confini della visione.


Genova, Museo d’Arte Orientale E. Chiossone
La donna nell’arte giapponese del ‘600 e ‘800, fino al 16 novembre 2025

Un focus sulla donna giapponese, oltre gli stereotipi della geisha, che racconta i veri e molteplici ruoli delle figure femminili attraverso le opere della Collezione Chiossone. Le donne come Muse, ispiratrici di arte ed icone di bellezza, di cui saranno esposti raffinati ritratti dei secoli XVII e XVIII: cortigiane e geishe che dettavano moda e influenzavano lo stile di vita cittadino e il mondo dell'arte. Le donne come Eroine, figure femminili che hanno eccelso, in un paese dominato dagli uomini, nelle loro arti. Ma sono rappresentate anche le donne comuni, lavoratrici ritratte nei loro mestieri o madri che si prendono cura dei figli, che si trovano nelle stampe e nei dipinti ukiyoe offrendo uno scorcio sulla vita quotidiana e sugli usi ed i costumi femminili dell'epoca.

 

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