Parigi, 15 aprile 1874, Boulevard des Capucines. E' un mercoledì che cambierà il corso della storia dell’Arte. Nello studio di Felix Nadar, allora considerato un pioniere della fotografia, un pugno di pittori che avevano deciso di unire le forze per organizzare mostre indipendenti diedero vita alla loro prima vera esposizione: 63 opere di 31 artisti della ‘Société anonyme des artistes peintres, sculpteurs, graveurs’ selezionate dagli stessi autori, in piena indipendenza, senza l'approvazione di una giuria o l'intermediazione di un mercante, la cui caratteristica era l’esaltazione del gusto e dalla pittura ‘en plein air’, ovvero all’aria aperta, qualcosa di molto lontano dal gusto accademico del tempo.
L’anima femminile dell’Impressionismo
Tra loro c’erano Edgar Degas, Paul Cezanne, Claude Monet, Camille Pissarro e Alfred Sisley, una banda di giovani eretici destinata in futuro a riempire di visitatori i musei del mondo. Una prima ipotesi di avanguardia sulle cui orme nel Novecento si muoveranno futuristi e dadaisti, cubisti e surrealisti. Tutti uomini e una sola donna: Berthe Morisot che espose ‘Le berceau’, la culla, dove raffigurava una delle sorelle, Edma, mentre guardava dormire la figlioletta Blanche. Il critico d’arte Louis Leroy prendendo spunto dall’opera di Monet ‘Impression, soleil levant’ definì sprezzantemente e ironicamente quella mostra ‘Expositiòn impressioniste’, termine che in un primo momento non piacque molto ma che poi diventerà una sorta di sigillo, il vero simbolo del movimento: era nato l’Impressionismo e Morisot ne rappresentò in qualche modo l’anima femminile.
E’ la prima grande mostra in Italia su Morisot
Palazzo Ducale le dedica la prima grande mostra mai organizzata in Italia, ‘Impression, Morisot’, curata da Marianne Mathieu e aperta fino al 23 febbraio 2025 (lunedì 14-19, martedì, mercoledì e giovedì 9-19, venerdì 9-20, sabato 10-20 e domenica 10-19). E’ l’occasione per conoscere una delle interpreti più significative, fantasiose e vivaci di un movimento pittorico passato alla Storia. Non è stato facile, per lei, imporsi in un mondo in cui le donne ricoprivano un ruolo subalterno nella realtà dell’epoca quando la pittura era considerata una pratica esclusivamente maschile, tanto che l’École des Beaux-Arts di Parigi negò il diritto di istruzione alle donne fino al 1897. Ma Berthe era diversa perché oltre al talento aveva personalità, tenacia e un forte spirito di libertà e autonomia.
Una pittrice che sfidò apertamente i canoni dell’epoca
"Otterrò la mia indipendenza solo a forza di perseveranza e manifestando molto apertamente l’intenzione di emanciparmi", scriveva nel 1871. Un caratterino niente male tanto che quel famoso 15 aprile decise di partecipare sfidando il parere contrario dei suoi più cari amici, primo fra tutti Eduard Manet di cui sposerà il fratello Eugène. Ma sfidare apertamente i canoni dell’epoca non era altro che la sua tazza di tè, come direbbero gli inglesi. D’altronde aveva cominciato a dipingere in tenera età, supportata dalla famiglia, affrontando i pregiudizi del tempo che le crearono fortissime difficoltà a lavorare all'aperto o in luoghi pubblici tanto da farle maturare una predilezione per il mondo femminile e soprattutto domestico dipingendo interni e ritraendo donne in casa o in giardino. Da questo punto di vista una formidabile fonte d'ispirazione fu la stessa famiglia dal cui microcosmo attinse tantissime volte: la madre, la sorella, la piccola figlia Julie.
In mostra 86 opere
Di Berthe Morisot cui è stato dedicato anche un asteroide, 6935 Morisot, Palazzo Ducale ospita 86 opere, tra dipinti, acqueforti, acquerelli e pastelli, cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali provenienti da prestiti inediti degli eredi che consentono di ripercorrere la vita dell’artista. La mostra riserva anche novità scientifiche correlate ai soggiorni in Riviera tra 1881-1882 e 1888 -1889 e all’influenza della luce mediterranea sulla sua opera. Le telecamere di Primocanale sono entrate nell'appartamento del Doge che ospita l’esposizione per mostrarvela con una guida d'eccezione: la direttrice Ilaria Bonacossa.
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