Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Di certo non l’ha fatto Enrico Berlinguer, negli anni Settanta segretario del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori. E' sulla sua storia, dove politico privato e collettivo erano indissolubilmente collegati, che Andrea Segre ha girato 'Berlinguer, la grande ambizione' che vede Elio Germano calarsi nei panni del leader del Pci in un film che ha inaugurato la 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma dove l'attore ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile.
Germano e Segre ai cinema America e Sivori
Germano e Segre saranno a Genova per incontrare il pubblico giovedì 7 in tre diversi appuntamenti moderati da Francesca Savino del Gruppo Ligure Critici Cinematografici: al cinema America alle 18.45 e alle 21.30 e al Sivori alle 21. Sarà l'occasione per approfondire i vari temi affrontati: dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, passando attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
Segre: "Girare questo film è stata una sfida"
“Su Enrico Berlinguer - afferma Segre - sono stati realizzati documentari, libri, saggi, ma nessuno ha mai provato ad affidare al cinema di finzione la ricostruzione 'dall'interno' della sua vita, o di parte di essa, del suo mondo e del suo popolo. Insieme allo sceneggiatore Marco Pettenello ho deciso di misurarmi con questa sfida e due sono stati i cardini che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui: da una parte il rispetto della serietà e della sobrietà di Berlinguer, dall’altra la scelta di non imitare né idealizzare, ma provare sempre a capire. Così ho cercato di entrare nel pensiero di Berlinguer, nella relazione diretta con quanto ha voluto e ha fatto, con le sue ambizioni, le sue tensioni e le sue paure, negli anni forse più complessi e decisivi della sua esperienza politica. E ho cercato di penetrare nel suo mondo, in quell’universo parallelo unico, intenso e non privo di contraddizioni, così singolare nella storia d’Europa che ha rappresentato il Partito Comunista Italiano cui Berlinguer ha dedicato la vita intera”.
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