GENOVA - “C’è chi prende la droga, chi si dà all’alcol. Io, dico la verità, mi ubriaco cantando. Ma non è una questione di narcisismo, non mi innamoro della mia voce, ma della musica che va di pari passo all’arte straordinaria della pittura”. Sono ormai famose queste parole di Ottavio Garaventa, degno rappresentante della
cultura e dell’arte genovese in tutto il mondo. APS Voz y Alma – L’Anima dell’Opera presenta la 5° edizione del “Concorso Internazionale Lirico e Pittorico Ottavio Garaventa” nei giorni 18, 19 e 20 pttobre 2024. L'evento clou sarà domenica alle ore 15 presso l’Auditorium Eugenio Montale del Teatro Carlo Felice, nel cuore di Genova, data in cui si terrà appunto il Galà Garaventa, spettacolo che prevede l’esibizione dei migliori cantanti lirici provenienti da tutto il mondo e selezionati nei giorni precedenti, dove si presenteranno alcune coreografie su temi operistici e classici curati da Enrica Papale ed in cui si premieranno i migliori quadri esposti proprio nel
Foyer dell’Auditorium.
La Commissione lirica di livello Internazionale è composta da: Fabio Armiliato, Giovanni Battista Bergamo, Marco Camastra, Marija Jelic, Davide La Bollita,
Lorenzo Bizzarri e Paolo Andrea Ferrando, mentre quella pittorica da Lino Di Vinci e Roberta Buccellati.
Difficile presentare in due parole Ottavio Garaventa, famosissimo tenore che ha cantato oltre 110 titoli nei principali Teatri di tutto il mondo e degno rappresentante di una sinestesia artistica tra la musica e la pittura, ma allo stesso tempo vero amante delle sue donne: della moglie Lilli che ha accolto con grande piacere questa iniziativa a lui dedicata e della figlia Marina, sua prima ammiratrice e spettatrice sempre presente ai suoi spettacoli prima di ammalarsi.
Questo evento, che fin dalla 1° edizione è stato sostenuto dal Comune di Genova nelle sue principali figure a partire dal Sindaco Marco Bucci, è giunto alla 5° edizione
ed è diventato appuntamento fisso nella cultura genovese che presenta appunto la città di Genova nel mondo non più solo come occasione ma come tradizione.
IL COMMENTO
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