VENEZIA - Non ci saranno sul red carpet le star statunitensi ma nonostante questo l’ottantesima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia si presenta ai nastri di partenza fin troppo agguerrita con 83 lungometraggi nella selezione ufficiale, numero sicuramente eccessivo, di cui 23 in concorso. Tutto sommato, lo sciopero in atto di sceneggiatori e attori a stelle e strisce che rivendicano salari più alti, maggiori ricavi per gli interpreti dallo sfruttamento di film e serie tv e limitazioni all’uso dell’intelligenza artificiale, lambirà in maniera minima le spiagge del Lido. L’unica rinuncia, se pure dolorosa perché era il film scelto per l’inaugurazione, riguarda ‘Challengers’ di Luca Guadagnino la cui uscita è stata fatta slittare dalla produzione al prossimo aprile, sostituito dall’italiano ‘Comandante’ di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino.
Ma per il resto la pattuglia Usa sulla carta è formidabile potendo vantare tra gli altri ‘Priscilla’ di Sofia Coppola (già Leone d’oro nel 2010 con ‘Somewhere’) incentrato sulla moglie di Elvis Presley, ‘Maestro’ di Bradley Cooper sulla figura del leggendario compositore Leonard Bernstein, ‘Ferrari’ del grande Michael Mann che porta sullo schermo la storia dell’imprenditore italiano che ha fatto delle sue auto uno dei più prestigiosi brand internazionali e ‘The killer’, attesissimo thriller di David Fincher. Tutti in concorso. E a caccia del Leone d’oro saranno anche Luc Besson con ‘Dogman’, Ava Duvernay – altra statunitense - con ‘Origin’ incentrato sullo scontro razziale che sta divampando nel suo paese, il giapponese Ryusuke Hamaguchi premio Oscar per ‘Drive my car’ con ‘Evil does not exist’, il cileno tanto amato dai cinefili Pablo Larrain con ‘El Conde’, protagonista un Pinochet vampiro che risorge per succhiare altro sangue cileno e Yorgos Lanthimos che dopo ‘La favorita’ torna a dirigere Emma Stone in ‘Poor things’.
Rimanendo in territorio estero brilla anche il fuori concorso dove saranno presentati, tra gli altri, ‘Coup de chance’ che Woody Allen ha girato a Parigi; ‘The Palace’ di Roman Polanski con il redivivo Mickey Rourke ambientato in un albergo la notte del capodanno del 2000; ‘The Caine mutiny court-martial’ di William Friedkin, recentemente scomparso, su un ammutinamento avvenuto durante la seconda guerra mondiale; ‘Hit man’ dove Richard Linklater si misura in maniera inedita con il thriller; ‘The wonderful story of Henry Sugar’ di Wes Anderson tratto da una serie di racconti di Roald Dahl e ‘L’ordine del tempo’ di Liliana Cavani cui la Mostra consegnerà un Leone d’oro alla Carriera, tornata dietro la macchina da presa a novant’anni che porta sullo schermo il best seller del fisico Carlo Rovelli.
Partendo da Liliana Cavani concludiamo con la nutritissima pattuglia italiana che vede ben sei film, decisamente troppi, in lizza per il Leone: oltre al già citato ‘Comandante’, ci saranno ‘Enea’, opera seconda di Pietro Castellitto, figlio di Sergio, autore di un ottimo esordio due anni fa con ‘I predatori’; ‘Finalmente l’alba’ di Saverio Costanzo ambientato nel mondo del cinema della Roma anni Cinquanta; ‘Lubo’ di Giorgio Diritti, storia di un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito svizzero a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca; ‘Io capitano’ di Matteo Garrone, l’odissea di due giovani che partono dal Senegal per raggiungere l'Europa e ‘Adagio’, poliziesco di Stefano Sollima. E se il pubblico che si assieperà ai bordi del tappeto rosso dovrà fare a meno di farsi fotografare o chiedere autografi a Bradley Cooper, Sofia Coppola, Michael Fassbender, Jessica Chastain, Emma Stone, Adam Driver, Ralph Fiennes, Kiefer Sutherland ed altri ancora, pazienza. Ce ne faremo una ragione. O forse addirittura meglio: ci si potrà concentrare di più sui film che – tolti gli orpelli legati al glamour – dovrebbero essere i veri protagonisti di una rassegna cinematografica internazionale. Non è così?
Stasera, intanto, come da tradizione la pre-apertura dedicata ai veneziani che possono entrare in sala gratis grazie a coupon disponibili nei giorni scorsi sui quotidiani locali. Sarà un omaggio a Gina Lollobrigida, scomparsa nel gennaio di quest'anno, con un documentario che le dedicò Orson Welles e la proiezione de 'La provinciale' di Mario Soldati che la vide protagonista insieme a Gabriele Ferzetti e Franco Interlenghi.
IL COMMENTO
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