LA SPEZIA - Apre al pubblico, a partire dal 2 giugno, il rifugio antiaereo Quintino Sella. La galleria, che durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale dava riparo a 6500 spezzini, è stata restaurata e arricchita di un percorso multimediale dedicato alla storia della città dal Trecento al Novecento.
L'installazione, a cura di ACME04, percorre le vicende della città attraverso le "voci" dei personaggi storici che ne segnarono gli eventi, dal doge Simone Boccanegra a Guglielmo Marconi, passando per il corsaro Giuliano Gattilusio, Napoleone e Cavour. La narrazione si conclude con il suono di una sirena antiaerea e l’installazione multimediale ‘Sotto le bombe - La Spezia 18 aprile 1943’ che ricorda il devastante bombardamento del 19 aprile 1943, che cancellò parte del centro storico della città. Nel bombardamento morirono 120 persone e furono cancellati per sempre alcuni edifici storici, tra cui il Duomo di Santa Maria, il trecentesco Convento degli Agostiniani e il vicino Monastero delle Clarisse.
“Grazie al coordinamento con la Soprintendenza Ligure abbiamo creato un percorso multimediale di circa 45 minuti che si conclude con la simulazione dei bombardamenti dell'aprile 1943 - ha spiegato il sindaco Pierluigi Peracchini -. Resterà aperto gratuitamente per i primi dieci giorni, poi sarà visitabile su prenotazione per gruppi di 25 persone massimo”. In futuro sarà emesso un bando di gestione.
L'opera di restauro si inserisce all'interno del progetto "La Spezia Forte", attraverso il quale sono stati già precedentemente riqualificati il Parco delle Mura, il Parco della Rimembranza e la Batteria Valdilocchi. Il progetto di recupero, finanziato dalla Regione Liguria, nell'ambito del Fondo Strategico Regionale, è stato appaltato alla azienda Lacogeit nell'ottobre 2021. L'importo totale dell'intervento comprensivo di lavori, spese tecniche ed oneri ammonta a totali 900 mila euro. La seconda fase del recupero del sito riguarderà invece l'area dell'ex Convento delle Clarisse in cui è previsto un intervento volto a limitare il degrado dei resti della struttura medievale e consentire la fruizione della struttura e dell'area garantendo un suo utilizzo a fini turistici e ricreativi.
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