Cultura e spettacolo

La proposta, che individua Palazzo Ducale come soggetto attuatore, prevede un vasto numero di attività sul territorio che va da letture pubbliche a interventi strutturali alle biblioteche cittadine
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GENOVA - Il ministero della Cultura ha ufficialmente inserito il capoluogo ligure tra le sei città finaliste per il titolo di Capitale italiana del libro 2023, insieme a Lugo, Firenze, Nola, San Salvo e San Quirico d’Orcia. Il dossier di candidatura è stato presentato da Giacomo Montanari, coordinatore del Tavolo della cultura, e Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura all'audizione tenutasi il 22 febbraio di fronte alla commissione nominata dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e presieduta dal prof. Francesco Perfetti.

Il titolo scelto per la proposta di candidatura è Genova a 'Parole Spiegate' ed è mutuato dal linguaggio marinaro e dalla tradizione marittima che da sempre hanno caratterizzato la città. Le vele si spiegano per raccogliere tutto il vento possibile e far procedere l'imbarcazione velocemente e con assetto stabile. Allo stesso tempo le pagine vengono spiegate, aprendo i libri, rendendoli accessibili, dando forma a storie e memoria. I libri diventano così – per Genova – strumenti di conoscenza, valorizzazione e crescita, cittadinanza e movimento verso il futuro.

La proposta, che individua Palazzo Ducale come soggetto attuatore, prevede un vasto numero di attività sul territorio che va da letture pubbliche a interventi strutturali alle biblioteche cittadine, dalle attività educative all’acquisto volumi, dalle mostre con protagonisti i libri a una particolare edizione dei Rolli days. Genova, ancora oggi, ha nel suo centro storico una piazza della stampa che nel 1471 fu sede del primo laboratorio cittadino, fondato da artigiani provenienti dal Nord Europa, Lamberto di Delft e Antonio da Anversa. Genova e le sue vallate sono state nel passato un importante centro di produzione di carta. 

Genova è il luogo dove, nel 1639, appare la prima gazzetta a stampa, dal tipografo Pier Giovanni Calenzani. Il 22 luglio di quell’anno il novellista Michele Castelli, dopo essersi guadagnato fin dal 1638 il favore del doge Agostino Pallavicino, presentò la richiesta ufficiale e ottenne il permesso di stampa, detto privilegio, continuando ad utilizzare la stamperia Calenzani presso la chiesa di San Donato. Genova a differenza delle altre città, concesse il privilegio all’autore dei testi e non al tipografo. Genova è città di lettori. È la città, ad esempio dove alla vigilia del Novecento il primo libro di Giovanni Pascoli, Myricae, registra il maggior numero di vendite. Il progetto fa rivivere questo patrimonio storico: la memoria come fonte di sviluppo e innovazione per una città che deve riconoscersi e fare del passato il punto di partenza per un nuovo viaggio di crescita.

"Sono particolarmente soddisfatto – dichiara Marco Bucci, sindaco di Genova – di questa iniziativa che evidenzia la grande vitalità di questa nostra città e delle sue istituzioni culturali. Essere tra le sei finaliste ci onora e dimostra ancora una volta come la logica del lavoro in rete premi per concretezza e prospettiva. Ringrazio tutti coloro che sia all’interno della struttura del Comune che fuori hanno collaborato a questa iniziativa e a raggiungere questo primo importante risultato".

"Vedere Palazzo Ducale ancora una volta tra i protagonisti di importanti progetti culturali è per me motivo di orgoglio, sia come presidente di Fondazione per la Cultura che come cittadino di Genova – sottolinea Beppe Costa – Il progetto che abbiamo presentato è vivace, potente, con grande attenzione per il pubblico più giovane e dimostra ancora una volta come Palazzo Ducale sia una importante risorsa per la città".