Cultura e spettacolo

Nelle foto e nelle opere d'arte sono mostrate le conquiste tecnologiche e sociali degli ultimi 150 anni
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GENOVA - Storia e arte si incontrano nella mostra "Transizioni. Impresa - Lavoro - Società" organizzata da Fondazione Ansaldo a Palazzo Reale, dove sarà visitabile gratuitamente fino al 10 aprile 2023. L'obiettivo del percorso è quello di indagare i grandi cambiamenti del '900 e riflettere sulle sfide del presente e del futuro. "Sono tantissime transizioni - racconta Raffaella Luglini, Presidente Fondazione Ansaldo -. Quello che abbiamo voluto fare con questa mostra è parlare di transizioni che sono nate molto lontano attraverso l'impresa, il lavoro e la società e che poi accompagnano anche la nostra vita contemporanea. Lo abbiamo fatto usando una parte del nostro straordinario patrimonio archivistico, fotografico e filmico e unendo anche, per la prima volta, opere d'arte che vengono da collezioni private e pubbliche". Ci sono anche testimonianze fotografiche di Street art e l’opera Magnetic Nanoparticles realizzata da Michelangelo Penso appositamente per Transizioni, che simboleggia la transizione verso nuove frontiere della conoscenza e della tecnologia. Le nanoparticelle che scorrono nei cavi dell'opera sono infatti al centro anche di studi scientifici relativi alla cura del cancro per la loro forte risposta al magnetismo e potrebbero essere utilizzate per convogliare gli agenti chemioterapici direttamente nelle cellule tumorali, senza attaccare quelle sane.

"Cerchiamo di raccontare le principali transizioni di cui abbiamo testimonianza, come l'utilizzo industriale del vapore che ha cambiato gli orizzonti fisici ma anche mentali, all'improvviso ci si poteva spostare per grandi distanze - spiega la responsabile degli archivi storici della Fondazione Claudia Cerioli raccontando le diverse transizioni svelate dalla mostra-. E poi l'elettricità, con l'uomo che ha sconfitto definitivamente il tabù della notte e se n'è appropriato. Poi le tante conquiste sociali, soprattutto delle donne. Anche il paesaggio urbano è cambiato, a Genova è successo soprattutto in Valpolcevera che è un'area con una forte vocazione industriale. In conclusione il fine vita delle fabbriche, i vuoti che lasciano vanno ripensati".

Fondazione Ansaldo con questa mostra sottolinea quindi il forte legame tra arte e industria, mostrando tutte le conquiste ed i cambiamenti che l'industrializzazione ha portato nella società, ma anche nei territori: "Abbiamo cercato di dare una linea guida di lettura - spiega Lorenzo Fiori, direttore Fondazione Ansaldo - e abbiamo raccontato le transizioni che sono avvenute nell'impresa stessa, che è stata attore principale di quello che è conseguito nell'ambito del lavoro in termini di conquiste sociali e diritti e nell'ambito della società. Non solo la nascita di nuove classi sociali, in un mondo che da rurale diventava industriale, ma anche in termini di cambiamenti del paesaggio e di modificazione delle città che escono dalle mura, conquistano i territori e nascono le periferie".

"Transizioni analizza i grandi cambiamenti del Novecento, con le rivoluzioni industriali che hanno interessato il nostro territorio, e li restituisce al pubblico mediante una narrazione che comprende il contesto culturale, sociale ed economico, senza trascurare l’impatto sul territorio e sul paesaggio urbano" commenta il consigliere delegato del Comune di Genova Barbara Grosso, che racconta di essere rimasta particolarmente colpita da "una fotografia prima della costruzione della sopraelevata, mi ha dato l'idea di una Genova ferma, quasi un borgo sul mare che oggi si è trasformato in una città moderna".