CAMOGLI - Un pomeriggio di grande musica che ha incantato il fortunato pubblico del Teatro Sociale di Camogli: non poteva che essere così con un gruppo così straordinario come lo Janoska Ensemble, che il sovrintendente del teatro Giuseppe Acquaviva ha voluto avere all'inaugurazione nel 2021 e che ha invitato in questa seconda stagione in occasione dell'uscita del loro nuovo album "The Big Bs". Uno spettacolo unico, coinvolgente, tra virtuosismo e spontaneità. "Li avevo scelti, dopo averli ospitati due volte al Teatro Carlo Felice quando ero direttore artistico, perché il loro album uscito allora si intitolava "Revolution" e mi era sembrato un titolo beneaugurante per la ripartenza di questo teatro, dopo la chiusura dovuta alla pandemia", commenta Acquaviva. "Oggi, 150 recite dopo, posso dire che ha portato fortuna quella loro esibizione".
Il gruppo, originario di Bratislava e conosciuto in tutto il mondo, ha la musica nel proprio dna da sette generazioni: due violini, un pianoforte e un contrabbasso. Tre fratelli - anzi quattro, considerando la voce per un tango davvero speciale - e un cognato che con le loro personali reinterpretazioni di brani conosciuti e amati dal pubblico, donano freschezza e novità alle sinfonie più conosciute.
Questa volta, in particolare, sul palcoscenico hanno portato alcuni dei più grandi compositori di sempre. Il minimo comune multiplo? La loro iniziale, la lettera B: Beethoven, Brahms, Bernstein, Brubeck. Un'ora e mezza per un'esperienza dal vivo indimenticabile, in cui si resta divisi tra un'immaginaria danza sulle note vivaci in perfetto stile Janoska e lo stupore davanti a tanto virtuosismo che lascia senza fiato.
E l'influenza della musica italiana per questo gruppo c'è tutta nel repertorio, tra gli artisti spicca proprio quel genio genovese di Niccolò Paganini. Ma non è l'unica cosa che amano della nostra regione, dato che sono dei grandi amanti della focaccia. "Siamo molto felici di essere tornati qui a Camogli, una città bellissima e un teatro che è veramente bello, recentemente restaurato e molto particolare", spiega a Primocanale Julius Darvas.
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Anche il pubblico si è sentito parte dello spettacolo, tra note suonate con gli applausi, luci del cellulare accese a creare un'atmosfera da live che solitamente non è facile trovare in concerti di musica classica e una "Ma se ghe penso" improvvisata al bis e intonata in coro da platea e palchetti.
Adesso il cartellone continua con la musica di nuovo protagonista, il prossimo venerdì 24 febbraio: "Io sono Mina", un viaggio-omaggio alla celebre cantante di Cremona, accompagnato da un quartetto d’archi, una band elettrica, proiezioni e luci per un aperitivo a teatro da non mancare. Appuntamento alle 19:30 per musica e brindisi.
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IL COMMENTO
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