“La carica dei 101” (1961) è il diciassettesimo classico Disney, prodotto in un periodo non particolarmente felice per la casa di produzione arrivando dopo l’insuccesso de “La bella addormentata nel bosco” costato ben 6 milioni di dollari. Così si pensò a qualcosa di diverso, a cominciare dall'evitare l'adattamento di un'altra fiaba. Il punto di partenza per la sceneggiatura in questo caso fu un libro di Dodie Smith scritto qualche anno prima: “I cento e una dalmata”. Fu il primo film ad essere ambientato lo stesso anno in cui uscì.
E' una favola di Natale buona x tutti i Natali, passati presenti e futuri, ma una favola moderna e del tutto atipica tanto che il ruolo di narratore viene affidato ad un cane che chiama il suo padrone 'fido compagno'. 'La carica dei 101' segna forse l’apice della gloriosa carriera di Disney. E due cose continuano a colpire ancora oggi: il ritmo perfetto dell’avventura che unisce il sentimento all’indagine poliziesca e il personaggio principe, la vera protagonista in negativo della storia, Crudelia Demon (Delord nell’originale) che scatena il male in maniera perfino sublime. Con lei due furfanti maldestri hanno ispirato innumerevoli tentativi di imitazione il più riuscito ed esplicito dei quali è in 'Mamma ho perso l'aereo' (altro film tipicamente natalizio).
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