GENOVA - Una seconda edizione molto sentita quella del premio Crimen Café che ha visto la premiazione dei vincitori nella Sala della Città Metropolitana. Il premio è nato l'anno scorso ed è organizzato dalla Fondazione De Ferrari sotto il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova. Da tutta Italia sono arrivati gli elaborati, romanzi e racconti, tutti polizieschi. La coordinatrice del premio, Luisa Pavesio, si è detta lieta della grande partecipazione: "quando siamo partiti alla prima edizione è stata un po' un'avventura, ci siamo chiesti se ce l'avremmo fatta. Vedendo subito una risposta di tanti elaborati abbiamo capito che in qualche modo c'era bisogno anche del nostro premio, un premio totalmente genovese e dedicato ai gialli".
Dieci i finalisti premiati, per cui il premio rappresenta una bella vetrina, in un momento in cui l'editoria si mantiene in forma tra digitale, carta e specialmente lettrici. "Per quanto riguarda la città di Genova dall'anno scorso sono usciti due o tre romanzi interessanti e anche quest'anno nelle cinquine finaliste di romanzi e racconti abbiamo dei genovesi", racconta Fabrizio De Ferrari, organizzatore del premio. "E poi voi donne, siete voi che portate avanti la lettura dato che siete quelle che più vanno in libreria mediamente, quindi grazie".
Per la sezione romanzi sono stati premiati: "Il rebus di Salonicco" di F.T. De Nardi, "Le forme della mente" di Mauro Ursino, "Non dire gatto" di Angelo Rollino, "L'arzigogolo" di Christian Bartolomeo, "I delitti della Peschiera" di Massimo Torsani e "Sangue sul Tiepolo" di Roberto Caputo e Nadia Giorgio. Per i racconti: "Come un coniglio dal cilindro" di Mandrake di Gandolfo Conte, "L'avventura nella biblioteca" di Gianni Pennesi, "L'avvocato" di Gian Luca Pacchiotti, "No chip" di Federico Pacciani, "Rosso Cardinale" di Andrea Martini e "Vuoti a vendere" di Alice Cervia.
IL COMMENTO
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