Musicista, attore, entertainer, compositore, Pippo Lamberti è uomo di palcoscenico come pochi altri: una carriera, la sua, che lo ha visto accompagnare in tournée artisti come Bertoli, Vecchioni, Finardi, Branduardi e Ramazzotti, fondare insieme a Claudio 'Rufus' Nocera i 'Cavalli marci' e collaborare a colonne sonore per Pieraccioni e Moccia. Domani alle 21.30 salirà sul palco della 'Claque' con 'Ridi pagliaccio – 12 storie tristi', un concerto in forma di racconto che si snoda intorno ad alcuni imprevisti accaduti nei palchi di tutto il mondo concentrandosi soprattutto sul mondo dell'opera lirica “perché le storie sui rockettari le conosciamo – ci dice - ma il mondo del melodramma è insospettabilmente pieno di macchinazioni geniali. Si facevano un sacco di scherzi e così metto in scena il dietro le quinte di quel mondo paludato nei confronti del quale c'è sempre timore ad avvicinarsi”.
Puoi fare un esempio? “Certo, uno dei tanti. Nel '600, agli albori del melodramma, non è che l'educazione in sala fosse proprio al top. Pensa che in certi casi non solo si mangiava durante lo spettacolo ma addirittura c'era chi si portava tutto l'occorrente per fare cucinare e in alcuni casi i fuochi che si accendevano hanno fatto bruciare più di un teatro. Era veramente una corrida, non era raro che i loggionisti se non gradivano l'esibizione versassero risotto caldo sull'orchestra con danni a volte irreparabili per gli strumenti”.
Ma c'erano imprevisti anche per le star sul palcoscenico? “Certamente! Senza fare nomi perché non è elegante, in una 'Tosca' a New York un soprano era stato particolarmente insopportabile per tecnici e macchinisti stressandoli durante tutte le prove mentre loro, ligi al dovere, non facevano una piega. Però l'hanno aspettata al varco: nella famosa scena della fucilazione quando lei si butta giù dal parapetto di Castel Gandolfo che nella finzione scenica vuol dire fare un saltino di un metro e mezzo con materassi nascosti per attutire il colpo, i tecnici distrutti da un mese di rimostranze di questa signora cambiarono i materassi con un tappeto elastico e potete immaginare la scena della protagonista che andaava su e giù, praticamente non morendo mai. La gente impazzì dal ridere e fu necessario chiudere il sipario”.
Ma a te imprevisti ne sono mai capitati? “Ovviamente. Nel 1988 per esempio ero nella band Bertoli a Trieste e suonavamo all'aperto. Io metto i miei spartiti sul leggio e guarda caso, non appena lui attacca 'Eppure soffia' una folata di vento me li fa sparire e così sono dovuto andare un po' a memoria dato che era il primo concerto della tournée. Sarei voluto sprofondare”.
'Ridi pagliaccio – 12 storie tristi' è uno spettacolo dove non è necessaria una specifica conoscenza del mondo dell'opera. Lamberti infatti introdurrà ogni storia con piccoli filmati facendo vedere come si sarebbe dovuta svolgere la scena in questione e raccontando poi il rovescio della medaglia, il modo in cui gli artisti hanno reagito all'imprevisto con i più grandi che spesso l'intoppo in una inaspettata opportunità.
IL COMMENTO
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