Le figure mitologiche e misteriose create da Sandro Lorenzini hanno scelto gli spazi del Museo della Ceramica di Savona per manifestarsi, in un allestimento che si inserisce con armonia e rispetto nelle maestose architetture del palazzo dell’antico Monte di Pietà. Ventidue sculture inedite, luccicanti di smalti e metalli preziosi, forgiate nei forni dello Studio Ernan Design di Albisola, daranno l’avvio a una mostra progettata sia per esporre le ultime creazioni ma anche una selezione di opere storiche, dell’artista nato a Savona nel 1948 e cresciuto nel costante confronto con i maestri contemporanei italiani, americani e giapponesi.
Realizzate durante i primi mesi di pandemia, quando il mondo che conoscevamo (insieme a tutte le nostre certezze) iniziava a vacillare, queste sculture in ceramica hanno incarnato per Lorenzini una possibile risposta alla ciclica crisi dell’uomo: l’intervento e il ritorno di antiche divinità, con i loro vezzi, i loro capricci e le loro provocazioni. Con una lunga esperienza maturata nei più importanti e prestigiosi centri di produzione artistica ceramica del mondo (da Albisola a Faenza, dalla Baia di San Francisco alla Cina e al Giappone), Lorenzini vanta importanti riconoscimenti internazionali. Questa mostra è infatti anche un omaggio tributato alla carriera dell’artista dalla sua città natale, Savona, dove la ceramica fa parte della storia e dell’identità del luogo.
Un’ampia sezione antologica presenterà al pubblico le più importanti tappe del percorso artistico di Lorenzini, attraverso delicate sculture sospese e grandi statue forgiate in gres e cotte ad alta temperatura. Il progetto espositivo è a cura di Luca Bochicchio e Daniele Panucci, la mediazione e l’allestimento sono a cura dello staff del Museo della Ceramica con la collaborazione con gaggeroservente. I programmi educativi e didattici sono a cura di Alessio Cotena e Marco Isaia.
"Siamo felici di presentare questa mostra, la più importante, ampia e completa a Savona dedicata a un artista contemporaneo negli ultimi quarant'anni. Una mostra che ha in esposizione 150 pezzi, qualcosa di davvero significativo che verrà sicuramente apprezzato oltre i nostri confini. Il Museo della Ceramica di Savona è stato lo strumento perfetto per sostenere questa mostra" commenta Luciano Pasquale, Presidente della Fondazione del Museo della Ceramica di Savona, nel corso della conferenza stampa di presentazione.
La mostra è organizzata per sezioni, che presentano altrettante serie di lavori raggruppate per cronologie, tematiche, tecniche o fonti di ispirazione. Al primo piano il visitatore potrà trovare una sezione dedicata alle esperienze giapponesi, con alcuni vasi realizzati nel 2007 a Shigaraki e finissime composizioni sospese prodotte nei forni di Seto nel 2002. Allo stesso piano saranno esposte ceramiche realizzate a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta e ispirate alla produzione popolare savonese (terraglia gialla), così come piccole composizioni in grès dall’ispirazione e dall’impianto teatrale, lavori che risentono della formazione da scenografo dell’artista. Al secondo piano sono allestite imponenti sculture sospese, in dialogo con l’opera di casa, la Clessidra (1996), esposta alla mostra La Casa del Re presso la Reggia di Caserta e alla 54° Biennale di Venezia. Le sculture prodotte durante la pandemia sono invece poste in dialogo con la preziosa collezione donata dal Principe Boncompagni Ludovisi al Comune di Savona: le creature mitologiche e fantastiche, decorate con smalti luccicanti e metalli preziosi, costituiscono una vera e propria parata degli dei. Al tema mitologico, caro all’artista sin dagli albori della sua carriera, è dedicata un’installazione nella sala della Farmacia Cavanna di Genova; tre inedite divinità pagane, nate dal genio di Lorenzini durante il lockdown, sono invece poste in dialogo con i vasi dell’Antica Farmacia del San Paolo. Al quarto piano sono ospitate una trentina di sculture, prodotte negli Stati Uniti negli anni ‘80, per la grande mostra di Faenza del 1999 e nel 2012 presso la Fornace Pagliero di Castellamonte. Completano la sala composizioni sospese, lavori grafici e alcune opere iconiche e spettacolari di grandi dimensioni.
Il Piano Zero del Museo, dove ha sede il rinomato ristorante Bino, dello chef stellato Ricchebono, parteciperà all’evento espositivo includendo una sezione speciale di lavori grafici di Lorenzini alle pareti, ma soprattutto degli originali monotipi in ceramica che giocano con l’idea di design e offrono una suggestiva illuminazione a candela ai tavoli del ristorante. Va inoltre sottolineato come il piano Zero sia anche la casa dell’altorilievo di Agenore Fabbri La nascita della ceramica (1958), opera magistrale un tempo esposta all’esterno della ditta Ilsa di Carcare, restaurata e mediata proprio da Lorenzini fino all’acquisizione da parte del Museo della Ceramica di Savona e quindi al suo attuale collocamento.
La mostra sarà arricchita da un ricco public program, con attività didattiche e momenti di approfondimento: tra gli appuntamenti da non perdere, si segnalano i tour sul territorio provinciale per scoprire i lavori del maestro conservati in collezioni pubbliche e private, che condurranno i partecipanti ad Albissola Marina, a Loano (dove, dal 2007, è installata La Fontana delle ore) e alla scoperta delle vetrate artistiche per le chiese di Vado Ligure e Savona. Gli itinerari coinvolgeranno anche il municipio di Savona, che conserva il vaso realizzato da Lorenzini nel 2008 per il Confuoco, la Cassa di Risparmio di Savona, dove si trova il Prometeo commissionatogli nel 1989, e il Palazzo di Giustizia che ospita permanentemente l’installazione Conflittualità (1998).
IL COMMENTO
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