GENOVA - È finalmente arrivato il giorno di svolta per il processo per il crollo di Ponte Morandi. Tutti e 59 gli indagati sono stati rinviati a giudizio e il processo partirà il 7 luglio alle ore 9. Il gup Paola Faggioni, dopo la riunione in Camera di Consiglio, ha accolto la richiesta del patteggiamento delle società Autostrade e Spea, l'ex controllata che avrebbe dovuto vigilare sulle manutenzioni: le due società lo scorso 15 marzo avevano avanzato la richiesta nel corso dell'udienza preliminare. Oltre ai ventisette milioni, frutto della mancata realizzazione del progetto di messa in sicurezza delle due pile di ponte Morandi che hanno provocato la tragedia del 14 agosto 2018 e ucciso 43 persone, Autostrade pagherà una sanzione di un milione di euro, la massima prevista. In totale, verranno pagati circa 30 milioni uscendo dal processo. La procura aveva già dato parere favorevole e per questo la decisione di Paola Faggioni era attesa.
"Siamo soddisfatti, anche i giudici hanno accolto le tesi dell'accusa: ringraziamo gli inquirenti per lavoro svolto"
Ha commentato così a caldo le decisioni prese in questa giornata Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime Ponte Morandi, dopo 5 mesi e mezzo dall'avvio dell'udienza preliminare. "Il patteggiamento di Aspi e Spea è stato accettato e su questo non c'erano grandi dubbi perché la procura aveva dato parere positivo. Questo può avere effetti sia positivi sia negativi, positivi perché significa che l'impianto accusatorio regge, negativi per il fatto che possa dare il là alla definizione dell'acquisizione di autostrade da parte di Cdp, cosa a cui noi siamo contrari perché per noi significa che lo Stato cala le braghe di fronte a una vicenda di tale gravità", conclude.
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I reperti acquisiti durante le indagini rimarranno sotto sequestro, ma le macerie si potranno spostare dal deposito, l'ex rimessa Amiu sotto il nuovo viadotto in cui sono conservate: in questo modo, potranno partire i lavori per la realizzazione del nuovo parco in Valpolcevera. Una volta che i reperti non saranno più sotto sequestro potranno andare a confluire nel memoriale voluto dai parenti delle 43 vittime.
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Sono state rigettate le richieste delle difese che avevano accusato alcuni problemi per acquisire le perizie tecniche. Bocciate le nullità del secondo incidente probatorio. Rigettati anche il rinvio pregiudiziale alla Corte europea sulla questione adeguatezza del termine per esaminare tutti gli atti e la questione legittimità costituzionale sull'incidente probatorio.
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