Cronaca

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"Morire di lavoro nel 2025 è inaccettabile" ha detto Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria
1 minuto e 34 secondi di lettura
di Redazione

"Di fronte alla notizia dell’ennesima tragedia sul lavoro non possiamo che esprimere innanzitutto il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia, ai colleghi e a tutta la comunità colpita da questa perdita" dichiara Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, in merito all’operaio di circa 56 anni deceduto dopo essere stato investito dal rimorchio di un mezzo pesante nel cortile di un’azienda lungo la provinciale per Lucinasco, nell’entroterra di Imperia.

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"Siamo in attesa di conoscere con chiarezza la dinamica dell’accaduto – prosegue Maestripieri – e confidiamo nel lavoro di Asl, carabinieri e autorità competenti perché vengano accertate fino in fondo tutte le responsabilità. Ma una cosa è certa: non possiamo continuare a parlare di fatalità. Dietro ogni incidente mortale ci sono quasi sempre carenze organizzative, mancate prevenzioni, sottovalutazioni dei rischi". Per la Cisl "la sicurezza non può essere considerata un costo accessorio, né demandata alla buona volontà del singolo: deve essere un pilastro dell’organizzazione del lavoro, soprattutto nei contesti dove si utilizzano mezzi pesanti e si opera in aree di manovra e cortili aziendali, che troppo spesso vengono sottovalutati in termini di rischio".

"Chiediamo – aggiunge Maestripieri – un rafforzamento concreto dei controlli, più formazione obbligatoria e continua, coinvolgimento reale di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, investimenti in procedure, segnaletica e organizzazione degli spazi di lavoro. È necessario aprire subito un confronto territoriale, con istituzioni, aziende e parti sociali, per definire interventi specifici su sicurezza e prevenzione, a partire dai settori e dalle aree più esposte".

"Morire di lavoro nel 2025 è inaccettabile – conclude il segretario generale Cisl Liguria –. Ogni volta che accade, non è solo una statistica che aumenta: è una vita spezzata, una famiglia distrutta, una comunità ferita. La risposta deve essere all’altezza della gravità di questa emergenza: meno parole di circostanza e molte più azioni concrete per fermare questa scia di morti".

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