
Avevano orari che dovevano rispettare, direttive e modalità operative imposte dalla cooperativa nonostante fossero inquadrati come lavoratori autonomi artigiani. È quello che emerso dai controlli dell'Ispettorato d'Area Metropolitana di Genova su una cooperativa attiva nel settore edile, impegnata in numerosi appalti sul territorio provinciale.
I controlli hanno fatto emergere un quadro irregolare
Dall'ispezione è emerso che tutti i soci lavoratori, sin dalla costituzione della cooperativa nel 2022, erano formalmente inquadrati come lavoratori autonomi artigiani, pur operando in condizioni di piena subordinazione. In realtà, i lavoratori – in gran parte di nazionalità extracomunitaria – erano vincolati al rispetto di orari, direttive e modalità operative imposte dalla cooperativa, senza alcuna autonomia organizzativa né disponibilità di mezzi propri.
Gli ispettori hanno inoltre accertato che i soci percepivano compensi forfettari calcolati in base alle ore effettivamente lavorate e dipendevano interamente dalla cooperativa per ogni adempimento amministrativo e fiscale.
I 65 lavoratori sono stati re-inquadrati come subordinati
Quest'ultima, infatti, curava le iscrizioni alla Camera di Commercio, la gestione della contabilità e la predisposizione delle fatture mensili, tutte redatte da un unico commercialista di fiducia. L'attività ispettiva ha portato al disconoscimento di 65 posizioni lavorative artigiane fittizie e al re-inquadramento dei lavoratori come subordinati, con un recupero contributivo complessivo pari a 2 milioni e 325 mila euro. La cooperativa, risultata del tutto priva dei requisiti di genuinità, è stata segnalata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’avvio della procedura di scioglimento.
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