
Non è finita in carcere solo lei, "regina" dello spaccio di crack nel centro storico genovese, ma anche la figlia di solo un anno e mezzo.
Da una tavola calda in periferia agli spacciatori: così il crack arrivava nel centro storico
Sono infatti 16 le persone finite negli istituti penitenziari liguri dopo la maxi operazione della polizia locale di Genova che ha sgominato l'organizzazione criminale che alimentava lo spaccio di crack e cocaina a Sampierdarena e nel centro storico.
Mamma e figlia verranno trasferite a Torino, ma nel mentre..
Tra di loro anche la regina, la moglie della coppia che aveva orchestrato un piano preciso per evitare controlli e che insieme al marito era a capo della banda. Nelle immagini della polizia locale si vede la donna, spesso in compagnia della figlia di solo un anno e mezzo. E come da prassi anche la figlia è finita detenuta nel carcere femminile di Pontedecimo in attesa di essere trasferita all'Istituto a custodia attenuata per detenute madri (ICAM) di Torino.
La denuncia di Pagani: "Uno strazio"
A dare la notizia è Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria. In attesa dell'interrogatorio con il Gip previsto per domani, la bimba è stata collocata immediatamente nel nido del carcere.
"Uno strazio i bambini in carcere, lo sguardo di quella bambina è una stilettata al cuore" racconta Pagani, "l'umiliazione della coscienza e la rabbia di essere inerme di fronte a tale inciviltà. Faccio un appello ai politici perché questa barbarie dei bimbi in carcere cessi immediatamente". Nonostante le leggi italiane prevedano che i bambini fino ai sei anni possano scontare la pena con la madre in ambienti detentivi speciali, a oggi ci sono molte problematiche, tra cui la difficoltà di avere accesso a strutture adeguate.
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IL COMMENTO
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