Cronaca

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Cargo potrebbe ripartire domattina
1 minuto e 33 secondi di lettura
di An.De.
Non è stato caricato a bordo della nave Bahri Yambu, in partenza presumibilmente sabato mattina dal porto di Genova, il cannone di produzione italiana destinato a una nave Fincantieri, oggetto delle proteste dei portuali genovesi. A darne notizia è la Filt Cgil, che giovedì in Prefettura e venerdì presso l’Autorità Portuale aveva confermato la decisione dei propri iscritti di non procedere con il carico delle armi al terminal Gmt. La scelta dei lavoratori della Cgil ha ricevuto il pieno sostegno della Federazione europea dei lavoratori dei trasporti, che ha espresso “solidarietà e apprezzamento per l’impegno contro la guerra, a favore della pace e della fratellanza tra i lavoratori di tutto il mondo”. Il cannone nella serata di venerdì è stato portato fuori dal porto di Genova.
 
Intanto, dopo il presidio e le iniziative simboliche di venerdì mattina, i lavoratori del Calp e del sindacato Usb, che avevano indetto uno sciopero di 24 ore al terminal Gmt limitato esclusivamente al carico di armamenti, sono ancora in attesa dei documenti relativi ai mezzi militari americani e ai container di esplosivi già presenti sulla Bahri Yambu, caricati nel porto di Dundalk (Stati Uniti). “Ci è stato assicurato che le armi saranno scaricate ad Abu Dhabi e che non vi sarebbero violazioni normative, ma non abbiamo ancora potuto visionare la documentazione promessa stamattina dichiara José Nivoi, rappresentante Usb –. Attendiamo con fiducia i risultati dell’inchiesta avviata dopo il nostro esposto di ieri. Rinnoviamo, inoltre, la nostra richiesta di istituire un osservatorio sul passaggio di armi nel porto di Genova, sperando in risposte concrete a settembre. Sul cannone, confermiamo che, come Usb, abbiamo limitato lo sciopero al solo carico di armamenti, garantendo la normale operatività delle altre attività del terminal, che oggi proseguono regolarmente.”

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